Funziona come una sorta di project room lo spazio
della Galleria Goethe2, che a tre anni di distanza dedica una personale a Josef
Rainer (Bressanone, Bolzano, 1970;
vive a Bolzano). In vetrina è montata un’installazione di vecchi modelli di
televisori, visibile richiamo anche per i passanti notturni. Un salto nel
passato, a quando la televisione costituiva un fatto sociale e aveva la
capacità di riunire gli spettatori di fronte agli appositi negozi, piuttosto
che rinchiuderli nella solitudine delle proprie case.
Ma di quei tempi rimane solo l’involucro. I televisori
sono smontati e ricomposti con scenette immobili, che si offrono alla lettura
come Gnorismata, segni di
riconoscimento, sottraendosi al flusso della trasmissione veloce. Come Teseo,
figlio abbandonato, divenuto adulto si presenta davanti al padre Egeo, esibendo
gli gnorismata per farsi
riconoscere, così una televisione trasformata dal corso del tempo reca i segni
del passato per mostrarsi al suo pubblico.
I televisori diventano così come scatole riempite con
celebri scene tratte dalla storia del cinema: Twins richiama le gemelle di Shining, The italian stallion esibisce un Sylvester Stallone ridotto a circa 30 cm
che infrange lo schermo. Le statuette in gesso dipinto si confrontano con lo spazio,
lo misurano, ne esplorano tutte le dimensioni. Ma è uno spazio costrittivo: lo
rivelano gli schermi infranti. Si prepara la scena del crimine. Compaiono armi,
pistole, sia fuori la scena che dentro. Sono il crimine e il sesso che hanno
preso il sopravvento nella tv di oggi, pronti a esigere una contemplazione in
solitudine in vista di un maggior effetto.
È un’umanità votata, dietro un aspetto ludico,
all’autodistruzione, generata dal crimine che riecheggia in uno dei titoli: Crime,
crime, crime, all the time. Il senso di una minacciosa catastrofe è sotteso al gioco
apparente. Affiorano i presagi di una minaccia distruttiva che si prepara a
esplodere. E che si mostra negli effetti in Formicula, l’installazione all’interno della galleria. Il titolo
allude al celebre film di Gordon Douglas
in cui le formiche, in seguito all’esplosione di una bomba atomica,
giungono a minacciare l’esistenza stessa dell’umanità.
Alcuni cubi sono montati l’uno sull’altro, creando una parodia di
un’architettura modernista, priva d’immaginazione, che alterna cubi e
trasparenze. Agli ultimi piani, infatti, un cinema pensato per le formiche
trasmette il film Formicula in uno
schermo adattato al loro microcosmo. Mentre al piano di sopra compare una
galleria d’arte in cui sono esposte le fotografie di Rainer in miniatura. Un
mondo ridotto dalla velocità della comunicazione, rimpicciolito, a portata
d’insetto, in cui le formiche hanno preso il posto degli uomini: “Con
lo scoppio della bomba atomica si è aperta una nuova era…”
Ma oggi, citando il Paul Virilio di Città panico, è l’arma di comunicazione di massa ad aver superato in pericolosità
quella di distruzione di massa, sfuggendo totalmente al controllo. Perché, con
la rapidità di trasmissione delle informazioni, ha ridotto le distanze,
giungendo a una progressiva miniaturizzazione del mondo. Il presagio minaccioso
di Formicula.
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In
collettiva a Merano
Personale
a Padova
Personale
a Bolzano
antonella palladino
mostra visitata il 12 marzo 2010
dal
12 marzo al 10 aprile 2010
Josef
Rainer – Gnorismata
Galleria Goethe2
Via dei Cappuccini, 26/a – 39100 Bolzano
Orario: da lunedì a venerdì ore 15.30-19.30; sabato ore 10-12.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0471323938; fax +39 0471303751; goethe2@goethe2.191.it; www.goethe2.191.it
[exibart]
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