Categorie: trento bolzano

fino al 10.V.2010 | Stefano Cagol | Trento, Studio Raffaelli

di - 26 Aprile 2010

Raw war:
guerra pura e basilare. Una sequenza luminosa ricorda che viviamo in uno stato
di conflitto perenne. Il primo termine non esclude l’altro, né lo contraddice.
Non si gioca sull’effetto oppositivo del neon di Bruce Nauman. W è
l’installazione di luci che invade la prima stanza dello Studio Raffaelli. È il
primo allarme con cui deve confrontarsi lo spettatore, messo in guardia fin
dall’inizio. Perché, come sottolinea Julia Draganovic, Stefano Cagol (Trento, 1969; vive a Trento e Bruxelles) “ci guida
su terreni apparentemente pericolosi
”.
Ma forse vale la pena di affrontarli e accettare di Subire allarmi.
Cagol torna dunque a esporre allo Studio Raffaelli, a dodici
anni di distanza dalla prima personale, con una mostra-retrospettiva che
celebra i momenti fondamentali del suo percorso. Un senso di paura che si
sviluppa per diverse tappe e si racconta in un viaggio attraverso il villaggio
globale.
Bird Flu Vogelgrippe. Berlin Siegessaule
è la testimonianza di un progetto, metafora della
circolazione dell’influenza trasportata da un asettico furgone bianco da Trento
e Berlino, fra realtà e immaginazione. Il virus, infatti, si estende più rapido
nel momento in cui colpisce le menti collettivamente. Ma queste paure sono
divenute così essenziali nella nostra società da alimentare l’economia stessa,
dall’avere il potere di strutturare una società. E non esistono oasi protette,
come non ci sono confini per la paura. Come quella legata all’11 settembre: la
data che entra nella storia del grande terrore globale.

Citando Enzo Biagi: “Quello che è accaduto a New
York è una prova che esiste anche la globalizzazione della follia e della
vendetta: Piazza del Duomo, Piazza Tienanmen, Piccadilly Circus, Rockefeller
Center o Place de la Concorde, lì può darsi appuntamento lo sgomento di queste
ore insicure: non esistono isole felici
”.
La minaccia terroristica rappresenta sempre, infatti, l’altra faccia di questo
grande Impero globale, l’altro che cresce in senso parallelo, mostrando i segni
crudeli come in un ritratto di Dorian Gray.
La mostra prosegue con il video Flux 0, costruito su immagini sdoppiate della periferia
urbana newyorchese. Attraversare, come in un videogioco, un senso di minaccia
persistente, “uno stato di sinistra emergenza nucleare”, come se si fosse a bordo di una navicella spaziale lungo
un paesaggio che si specchia nel suo doppio ambiguo e infernale. Ma questo
altro che non si vede abita ormai dappertutto. È il risultato dell’abbattimento
di qualsiasi frontiera o confine.
Nella seconda stanza sono esposti due lightbox della
serie vincitrice del Premio Terna 02, Dissoluzione di Luce: installazione site specific, realizzata per
Manifesta 7. Un fascio di luce visibile dall’intera città di Trento e dai
dintorni allude all’immaterialità dei confini.

Non resta che risalire da questo viaggio tra paure
collettive attraverso un’installazione video del 1998, Becoming an Angel: l’ascesa di una donna dal volto coperto da una dust
mask
. Si avverte l’incombente
pericolo di un virus o di un’arma biologica, fino al momento in cui si può scoprire
il volto e respirare, finalmente in salvo. O è solo un’illusione.

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antonella palladino
mostra visitata il 18 marzo 2010


dal 18 marzo al primo maggio
2010

Stefano Cagol – Undergo alarms. Subire allarmi
a cura di Julia Draganovic
Studio d’Arte Raffaelli –
Palazzo Wolkenstein
Via Marchetti, 17 (centro storico) – 38100 Trento
Orario: da martedì a sabato ore 10-12.30 e 17-19.30
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel. +39 0461982595; fax +39 0461237790; studioraffaelli@tin.it; www.studioraffaelli.com

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