Per il progetto In statu nascendi ideato appositamente per la Ar/Ge Kunst, Brigitte Mahlknecht ha tramutato la galleria in uno spazio nuovo e ne ha messo in discussione le dimensioni. Nei numerosi dipinti e negli interventi realizzati direttamente sulle superfici e sulle pareti dello spazio espositivo ha ricreato movimenti dedalici quasi escheriani che allo schematismo perfetto e meccanico oppongono un susseguirsi di forme scomposte, a volte turgide e gravide, simili ad un proliferare di rigonfiamenti, altre volte lontane da linee convesse e dalla profondità della terza dimensione. Si tratta di volumi molecolari che sconfinano in visioni di pieni e di vuoti e debordano dalla tela.
L’artista ha ricercato con minuzia queste nuove forme astratte, che vengono delineate con una pennellata rapida, non volta al particolare, ma all’effetto della massa di colore voluto per evidenziare livelli e spessori distinti. Il risultato finale è caratterizzato da una brillantezza e vivacità, da un eclettismo vitale utilizzato per convogliare nella molteplicità di forme astratte la nostra realtà.
In altre opere si individuano invece riferimenti magrittiani e le allusioni surreali vengono trasformate in forme anodine attraverso l’uso, in questo caso, di toni e colori opachi.
Questo strabordare attuato dalle pennellate di Mahlknecht corrisponde anche ad un’idea di contaminazione che caratterizza il suo modo di operare e i suoi interessi. L’artista, nata a Bolzano nel ’66 ed ora basata a Vienna dopo spostamenti a New York e Berlino, ha infatti realizzato collaborazioni estremamente raffinate con il mondo della poesia. A quest’ambito appartiene la pubblicazione di The Garden of Distances del 1998, nel quale i disegni sono di Mahlknecht e le poesie di Robert Kelly. Ulteriori scambi tra modalità espressive complementari, ma differenti sono avvenuti con Oswald Egger, Scholdt, Aage Hansen-Loeve.
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