Come afferma l’artista stesso, “più che pura sintesi tra elemento sonoro e visivo, preferisco
confrontarmi oggi su di un livello più astratto, concettuale, all’interno del
quale i termini stessi del linguaggio specifico delle diverse discipline si
declinano in maniere differenti, spesso generando scontri, tensioni, oppure al
contrario dando vita a nuovi livelli di interpretazione, in un territorio
volutamente deputato all’intuizione, od anche all’errore come regola operativa
dell’indagine artistica”. Non si parla di semplice sintesi di forme,
figure, suoni, ma di un “pregio di
intenzione” all’interno di una dimensione del tempo che, nell’arte,
corrisponde all’emozione.
Proprio in relazione a questa ricerca, legata a una sorta
di sublimazione dell’opera, la galleria diviene luogo di riflessione spaziale e
percettiva dell’ultimo progetto dell’artista trentino. Dall’ultima sala della
galleria proviene un suono dominante, scandito metricamente a sezioni alterne
(una partita a ping pong).
(I Play) Lonely
Everyday è un progetto polifonico: non solo tre assi cartesiani nello spazio, ma un
oggetto sonoro, nessuna reale presenza e uno sguardo perennemente altrove. Il
territorio dell’opera è una pedana di parquet, posata orizzontalmente a terra,
idealmente interrotta dal telaio di una finestra sospeso ortogonalmente al di
sopra di esso. Il suono proviene prima da destra, poi da sinistra, si rivela
più volte e poi svanisce, come l’azione incompiuta. Ciò che rimane è qualcosa che sa emozionare e stimolare,
travalicando qualsiasi confine di forma e definizione.
L’altro gioiello è l’opera Respiro / Breath. L’artista parte da un foglio di carta bianco
fissato sulla parete. L’ombra video-proiettata di un foglio appeso al muro
(l’immagine coincidente) si sofferma sul foglio reale, creando uno spazio
d’azione. A un certo punto, l’immagine proiettata oscilla e cade, come
l’attesa.
Resta il foglio di carta ma, insieme all’immagine
assente, svanisce l’ambizione tridimensionale della rappresentazione. Una
storia breve, ma abbastanza lunga da imprimersi nella memoria.
articoli correlati
Mazzonelli
ad ArtVerona 10
In
collettiva a Vittorio Veneto
federica bianconi
mostra visitata il 27 novembre 2010
dal 26 novembre 2010 al 25 febbraio 2011
Jacopo Mazzonelli –
Camera Inversa. Reverse room
a
cura di Daniele Capra
Paolo Maria Deanesi Gallery
Via San Giovanni Bosco, 9 – 38068 Rovereto (TN)
Orario: da giovedì a sabato ore 16-20; altri giorni su appuntamento
Ingresso libero
Info: tel. +39 0464439834; fax +39 0464428921; info@paolomariadeanesi.it; www.paolomariadeanesi.it
[exibart]
Alice Neel. I am The Century, è la prima retrospettiva in Italia dedicata alla pittrice statunitense, a cura di Sarah…
L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra…
Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…
A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…
Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…
In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…
Visualizza commenti
Trovo le opere di Mazzonelli di una banalità neo-concettuale estenuante e mi chiedo - se non ricorrendo a parole come "faziosità" - come chi le recensisce possa considerarle dei gioielli...
Ammetto, non ho visto la mostra, ma ho notato le opere di 'sto Mazzoneli ad Artefiera, effettivamente non sono un gran che, cioè, roba già superata a metò anni Settanta...