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Fino al 30.III.2014 | Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco, Corpi di reato | Le Gallerie, Fondazione Museo Storico del Trentino, Trento

di - 14 Marzo 2014
Sono trentatre le fotografie esposte sulle infinite pareti delle Gallerie appartenenti alla Fondazione Museo Storico di Trento. Si tratta di una mappatura del Paese, un’indagine relativa a come come la mafia plasmi e controlli il paesaggio, oggi. Paesaggio anche costituito da interni, corpi di reato, stragi e memoriali.
La mostra costituisce una tappa di un viaggio iniziato circa tre anni fa quando Bonaventura, Imbriaco e Severo iniziano ad interessarsi alla vicenda dei comuni commissariati. La ricerca prevede la visione di centinaia di documenti da cui emerge la capillarità del controllo della mafia, su tutto il territorio italiano. Parole pesanti, prove fisiche e documentarie inchiodano fatti e persone.
Come dare visibilità a questo processo?

Imbriaco descrive come questa ricerca rifletta la stessa natura del materiale rintracciato nelle migliaia di inchieste svolte,  e come consista in un “viaggio fatto di visibilità e invisibilità, uno studio di periferie geografiche e mentali”.
Nei titoli dei lavori e nel foglio di sala che accompagnano le opere emerge questa centralità clinica della parte documentaria: descrizioni molto secche, oggettive, giudiziarie. E così tra le opere si trovano le rappresentazioni di campioni di terra contaminata, provenienti da Castel Volturno, in provincia di Caserta e una fotografia che ritrae la tranquillità di Via Salieri a Buccinasco, in provincia di Milano. Qui, ci dice il testo, sono stati rinvenuti due bazooka, che sarebbero serviti a far saltare in aria l’automobile del sostituto procuratore di Milano Alberto Nobili.
Al freddo vocabolario utilizzato risponde anche il tentativo di togliere il carattere personale allo scatto fotografico, rendendolo il più possibile documento e non interpretazione personale.  Questa trova espressione a monte, nella scelta dei documenti stessi da rileggere nel paesaggio.
Il carattere di fonte emerge sempre più nel caso di “Fascicoli del Maxiprocesso 1986-1987, Corleone, Palermo”. In questa infinita ed impressionante scaffalatura sono contenuti documenti del processo che ha visto, ci dice il testo “474 inviati a giudizio, 119 processati in contumacia, 2665 anni di carcere per 360 condannati, oltre a 19 ergastoli. Il processo di primo grado ha richiesto 349 udienze nell’arco di 22 mesi, 35 giorni di camera di consiglio e 6901 pagine per la stesura della motivazione della sentenza. I fascicoli sono conservati presso il Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e il movimento Antimafia”. Il carattere documentario del progetto è stato messo in luce anche dalla presenza della mostra presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma nel 2012.
Le opere dei due fotografi, accompagnate dal testo del curatore e giornalista Fabio Severo, mostrano il panorama che si presenta dai balconi delle case appartenenti ai boss, facendo seguire, di contrasto, il senso di oppressione di un confessionale dove i cittadini denunciano solo a Dio le angherie subite dalla ‘ndrangheta in provincia di Reggio Calabria.
Un’indagine trasversale, a tappeto, su tutto il territorio della penisola, San Marino compresa.
Tanti, diversi episodi, che mostrano facce diverse di uno stesso fenomeno, che solo “l’operazione infinito” potrà inquadrare.
Le opere, esposte al MAXXI e al Macro negli scorsi anni, saranno in mostra dal 27 aprile al 20 luglio presso il Centro per la fotografia Zephyr a Manneheim, in un progetto a cura di Thomas Schirmböck.
Chiara Ianeselli
mostra visitata il 22 febbraio 2014
Dal 25 gennaio al 30 marzo 2014
Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco, Corpi di reato
Le Gallerie, Fondazione Museo Storico del Trentino
Piazza di Piedicastello‬‬‬‬‬, 38122 Trento, IT‬‬‬‬
Orario: da martedì a domenica ore 9.00-18.00
Info: +39. 0461 230482/ +39.340.5747013; info@museostorico.it; www.legallerie.tn.it

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