Non nascondo una approvazione più o meno esplicita, nel vedere che lo spazio dato ai giovani talenti artistici aumenta considerevolmente, anche in città meno “pompose” (o semplicemente meno “metropoli” di altre). La preoccupazione di voler sentire le ragioni anche dei meno conosciuti, che la città di Treviso da circa un anno e mezzo risolve in un concorso, e nell’esposizione dei lavori, smentisce la tendenza accentratrice delle offerte, che i giganti dell’arte da tempo propinano. In un moltiplicarsi di eventi mondiali, mostre dell’anno, avvenimenti del nuovo secolo…ecco apparire (in sordina) il nuovo, il fresco; boccata d’aria impregnata di sillogismi contemporanei, attuali. Sotto la direzione di un Maestro (pittore di fama internazionale) qual è il veneto Morago, le fotografie di Bona e Guolla (vincitrici del concorso bandito dalla provincia) assumono importanza adeguata e per niente sottovalutabile, anzi! Osservando le opere delle artiste ben si comprende l’innovazione che le contraddistingue, naturalmente mantenendo sempre un richiamo al passato (oserei dire inevitabile) queste proiettano messaggi macchiati del quotidiano e profumati del futuro. Guolla propone nature contraffatte e rielaborate, imprime la propria rielaborazione come elemento di contrasto, rispetto la normale visione dei soggetti proposti; isola i soggetti e opta per il loro affiorare dal contesto, esaltandone il particolare e, in misura maggiore, richiamando l’attenzione sulla forma nuova che esso acquisisce; se arance e peperoni popolano il quotidiano in una “normalità” imbarazzante, allora spetta all’artista porre l’accento su implicazioni particolari ed inusuali. Ecco che allora appaiono cuciture, scambi di pelle, contaminazioni e mutilazioni, che svolgono il preciso compito di alienare da un lato, e coinvolgere verso significati articolati, dall’altro: teoria della complicità, bisogno di affermazione e riconoscimento di identità, sofferenza dell’unicità, accettazione ….Per quanto concerne le opere di Bona, invece costituiscono una ricerca tecnica, associata ad una sperimentazione sui contenuti. La forma misteriosa del soggetto racchiude l’idea di originalità associata a quella di fluidità; nell’originalità si instaura quel processo fascinoso dello stupore per il nuovo, mentre nella fluidità appare evidente la leggerezza (sospensione spaziale) proprio grazie all’assenza di elementi ulteriori, a causa quindi della unicità del soggetto rispetto al contesto celato.
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Forza Isa,Forza Ale siete le migliori!