“A problem is an opportunity wrongly considered” recita il monito di GK Chesterton sulla parete della galleria veneziana: è questo il pensiero che poco più di un anno fa ha portato Davide Grassi ed Igor Štromajer all’ideazione di problemarket.com, borsa telematica dove si costituiscono e si confrontano imprese che producono, trattano e gestiscono i problemi. La borsa ha completa autonomia. In essa il problema non è trattato semplicemente come merce di scambio, ma come metro di valutazione del mercato: profitti e perdite delle imprese si quantificano infatti in Pro, valuta autonoma che rileva l’aumento e la crescita di competitività dei problemi stessi e che vale un euro.
Dalla prima presentazione al pubblico del progetto ad ora problemarket.com è
Venezia è invece sembrata al duo italo-sloveno l’ambiente ideale per un’agenzia specializzata nel trattamento dei problemi ecologici: per questo, in occasione dell’inaugurazione della mostra, è stata ufficialmente istituita la EkoPro Factory, con tanto di contratto firmato dall’assessore veneziano ai Servizi Sociali Giuseppe Caccia. Venezia infatti, con l’inquinamento di Marghera o con l’acqua alta, è terreno fertilissimo per un accorto problem-manager.
Lo stesso Caccia si è dunque improvvisato performer con ottimi risultati ed ha assecondato l’ironia mordente ed il gusto del paradosso che
La campagna di comunicazione dell’agenzia ProPaganda interna a problemarket non è attiva solo in rete ma si serve di un media-mix di eccezione: non solo poster e volantini, ma anche comunicati radio e televisivi formato CNN sono penetrati negli spazi mediatici disponibili (a Francoforte e Lubiana il notiziario di problemarket è stato trasmesso per 15 giorni di seguito in seconda serata). Con uno stile ed una coerenza che hanno reso quest’iniziativa fortemente e paradossalmente credibile.
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I partecipanti a Manifesta 4
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Il sito di Problemarket.com
Il sito di Davide Grassi
Il sito di Igor Stromajer
valeria burgio
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l'idea è carina. a+a sta cercando un programmazione altra, e probabilmente fa bene. ma beppe caccia, assessore alle politche sociali, se la poteva tranquillamente risparmiare.