Categorie: venezia

fino al 13.VII.2008 | Giuseppe Santomaso | Venezia, Fondazione Cini

di - 19 Giugno 2008
Non una semplice retrospettiva, la monografica dedicata dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, negli splendidi spazi da poco restaurati, a Giuseppe Santomaso (Venezia, 1907-1990), figura di spicco del panorama artistico novecentesco. Piuttosto è l’occasione per rileggere il XX secolo attraverso l’opera di chi ne è stato, attraverso varie declinazioni avanguardistiche, un fedele interprete.
La figura di Santomaso appare così: frastagliata e mutevole ma coerente, pervasa da costanti parabole linguistiche, che mai prescindono però da una certa dose di classicismo nostrano (anche in quella fase del secolo affetta da esterofilia) e provincialismo (“la cultura veneziana che ha scoperto l’importanza di distruggere le forme per ricostruirle con il colore”) garanzia di lirismo espressivo, preservando da facili debordate post-moderne un linguaggio quotidianamente fresco.
Fin dagli esordi, quando la forma è ancora protagonista (Spiaggia, 1935; Paesaggio, 1938), dopo il ‘37 e le significative esperienze in Olanda e a Parigi che lo condurranno a una prima, non ancora radicale evoluzione segnica di respiro europeo, il colore è elemento narrante di una natura fenomenica “pretesto visivo” (la serie delle Finestre dei tardi anni ’40), risolta sempre più in piani cromatici.
Numerose le opere esposte, molte giunte da collezioni private. Lungo il percorso, l’artista dialoga con Scarpa, Guttuso, Morandi, Hartung, Winter, Afro, Vedova, Tancredi. Un’intera sezione è dedicata alle opere grafiche, dalla collezione Intesa San Paolo, alle quali si dedica con impegno dal 1955.
A un certo punto, la storia del secolo lo dice, la rinuncia a valori stabiliti più che opzione sembra necessità, contro un ritorno all’ordine ormai anacronistico. Santomaso vive la svolta informale degli anni ’50. Con il Gruppo degli Otto svincola il colore da qualsivoglia intento accessorio, verso spiritualità astrali (Dalla parte della meridiana, 1956; Ritmo verticale, 1958) oltre che astratte. Peschereccio (1951), Strutture nella nebbia (1952), Cantiere in laguna (1953), Il muro del pescatore (1954) riconducono gli oggetti a segni primordiali intuibili e intimi -la lezione di Lionello Venturi, avverso a perseguire le mere geometrie-, all’eterno ritorno che è memoria (Ricordo verde, 1953; Il muro del ricordo, 1964) di luoghi (Palude in grigio-verde, 1958) e sentimenti (le grandi tele degli anni ’60: Frammento, Racconto, Il Nido, Incontro all’alba).
Per un decennio poi monocromi minimalisti controbilanciati dai pochi colori “sparsi” a macchia, seguendo i percorsi di Guidi, Manzoni, Finzi, sino a Fontana: Spazio blu e Separazione azzurra del 1967, Rosso e nero, I Cardini, La porta bianca, Bianco e nero, tutti dei primi anni ’70. Senza scordare il passato, rendendo Omaggio al crocefisso di Cimabue (1972), ovverosia a quel guizzo duecentesco che ha reso moderna la nostra pittura o agli immutabili volumi dei candidi marmi rinascimentali del canale della Giudecca (la serie delle Lettere a Palladio del 1977).

Per chiudere il cerchio, le tele dei tardi anni ’80 (Barena, L’amante del doge, Madonna dell’Orto, Spazio del desiderio), dove il colore rosso e ocra è amore carnale per la città-astratta che nel lungo viaggio del Novecento non ha mai abbandonato.

articoli correlati
Per i cento anni di Giuseppe Santomaso, ecco i nuovi spazi della Fondazione Cini

gaetano salerno
mostra visitata il 12 aprile 2008


dal 12 aprile al 13 luglio 2008
Giuseppe Santomaso e l’opzione astratta
a cura di Nico Stringa
Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore – 30100 Venezia
Orario: da martedì a domenica ore 10-18.30
Ingresso: intero € 7; ridotto € 6
Catalogo Marsilio
Info: tel. +39 0412710402; fax +39 0415238540; fondacini@cini.it; www.cini.it

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30
  • Mercato

Cani-robot e opere oversize: dentro le due anomalie di Art Basel Miami Beach

Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…

6 Dicembre 2025 10:18