Un’importante mostra di architettura è stata inaugurata giovedi 6 settembre 2001, presso la Basilica Palladiana di Vicenza, luogo ormai consacrato alle più importanti rassegne di architettura moderna e contemporanea.
L’attività espositiva vicentina, che si deve in particolare all’Associazione Culturale Abaco e al Comune di Vicenza per gli Assessorati ai Servizi Culturali e per i Giovani e l’Istruzione, ha raggiunto infatti un prestigio che ne fa uno degli appuntamenti annuali per la cultura architettonica internazionale.
Toyo Ito: l’architetto protagonista della mostra ha progettato un originale intervento di allestimento che, oltre a fungere da supporto per le opere da esporre, costituisce una personale interpretazione del rapporto con la straordinaria cornice monumentale della Basilica Palladiana; una raffinata macchina espositiva, concepita dal geniale architetto giapponese per mostrare le sue opere più significative fino ad oggi realizzate, dalla “Torre dei Venti” a Yokohama del 1986, al Museo di Yatsushiro del 1991, alla Cupola di Odate del 1997, solo per citarne alcune, fino alla recentissima Mediateca di Sendai, opera tra le più celebrate dell’architettura contemporanea.
Toyo Ito propone, con questo allestimento, una variazione sul tema della “trasparenza”, già sperimentato nelle sue architetture ed in particolare nella Mediateca di Sendai. In questo caso la presentazione delle sue opere si avvale in modo innovativo dell’uso di forme di comunicazione multimediali. Al centro della mostra è collocata, infatti, una sala di proiezione a pianta ovale, all’interno della quale vengono riprodotti gli elementi architettonici tratti dal repertorio linguistico dell’architetto giapponese. La presentazione è accompagnata da suoni curati da Ryoji Ikeda, celebre compositore di colonne sonore per il cinema.
Il tema del “mostrare” diventa così lo spunto per l’invenzione di un’opera architettonica che, sebbene effimera, coinvolge il visitatore in un racconto spaziale ed emozionale di grande intensità, nel tentativo di comunicare in modo compiuto un percorso artistico e una particolare ricerca formale: una serie di 19 tubi sospesi in tessuto translucido leggero, alti 11 metri, illuminati dall’alto, costituiscono gli elementi caratterizzanti lo spazio espositivo: sono “colonne luminose” il cui leggero oscillare è appena percepibile. All’interno di ogni colonna, un tavolo trasparente diventa, ad un tempo, schermo per la proiezione di immagini e supporto per i modelli.
Disegni esecutivi, testi, immagini e modelli, si sovrappongono e si mescolano all’interno di uno spazio narrativo assolutamente innovativo. anticonvenzionale, virtuale e simultaneo, il linguaggio di Toyo Ito ricerca le modalità proprie della comunicazione mediatica contemporanea.
Il grande salone all’interno della Basilica Palladiana diventa così luogo meditativo, spazio all’interno del quale sostare.
Toyo Ito nato nel 1941 insegna in diverse università in Europa, Giappone e Stati Uniti; ha partecipato a mostre internazionali: Architectural Association, London; Moca, Los Angeles; Biennale di Venezia, ecc.. Le sue opere vengono regolarmente presentate dalle principali riviste internazionali e sono state oggetto di diverse pubblicazioni monografiche.
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Biografia di Toyo Ito
Informazioni sulla mostra a cura di Abaco Associazione Culturale per l’Architettura di Vicenza
Carla Antoni
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..Di grande effetto.....Ma la prossima volta accendete i riscaldamenti!!