Vasilij Kandinskij(1993), Kandisnky Chagall e Malevich e lo spiritualismo russo (1999-2000), Kazimir Malevich e le sacre icone russe. Avanguardia e tradizioni (2000) e ora Kandisnky e l’anima russa sono mostre che proseguono il cammino espositivo che Giorgio Cortenova, direttore di Palazzo Forti, ha iniziato, da tempo nella sua esplorazione della pittura e dello spirito russo.
A differenza degli altri, questo allestimento muove dall’esigenza di indagare e mostrare la parte più intima della creatività baltica partendo da una triade magnifica: Kandinsky, Malevich e Chagall. Vero è che è difficile far capire cos’è l’anima di un popolo, anche perché in tutte le nazionalità si rintraccia un quid comune, ma è altrettanto lampante che qui, nei meandri dell’espressione artistica, visitando la mostra, s’intuisce qualcosa di radicalmente e visceralmente diverso. Attraverso le sei sezioni Il popolo. La sua anima , Terra. Acqua. La Madre Russia, Sogni. Visoni, Memoria. Memorie, Vita quotidiana. Simboli e Fede. Scenari mistici si vuole mostrare come i pittori russi hanno dipinto e inteso la vita russa. E questo dall’Ottocento fino ai giorni nostri, perché accanto a un Il’ya E. Repin che dipinge nel 1901 Lev Nikolaevich Tolstoj a piedi nudi (1901), c’è un artista come Il’ya I. Kabakov con il suo lavoro Giardino (1978) o Erik V. Bulatov con Nuovole in dissolvimento (1982-1987).
Uno spaccato a tutto campo, quindi, scelto tra le quattrocentomila opere in possesso del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, e che testimoniano una grande distanza dalle altre realtà pittoriche europee.
E’ la grande, irruente passione che gli artisti trasmettono nella pittura –sostiene Giorgio Cortenova- a fare la differenza: un esempio è l’alone sacrale che traspare in molti dei soggetti raffigurati.
Il carattere della cultura russa è tutto particolare, se da una parte c’è un’influenza europea, dall’altra, essa convive con forti componenti asiatiche e in qualche modo ancora legate ad una ritualità pagana. Ed è proprio quest’ultima componente che è satura di sacralità e molto sentita a livello popolare. Il rapporto con la Natura, inscindibile dalla vita dell’abitante delle terre russe, è soggetto/oggetto nella pittura, e gli elementi come terra, acqua, fenomeni atmosferici sono fusi e resi visibili dai pittori e dalle loro opere in mostra. La base di tutti questi elementi è contenuta nella rivoluzione formale compiuta più tardi dalle Avanguardie del Novecento. E Kandinsky, Malevich, Chagall, Natalia Goncharova, sono tra i pittori che aprono il passo alla futura modernità espressiva della cultura russa.
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claudio cucco
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