Un luminoso Palazzo Forti finalmente aperto dopo più di cinque mesi di lavori, accoglie la mistica luce di Munch, intrigante ed enigmatico artista norvegese.
Il palazzo è una bella messa in scena per i dipinti, con una sorpresa: le tele del simbolista risaltano ancora di più per i loro colori sui delicati cromatismi degli affreschi della Galleria d’Arte Contemporanea veronese.
Un’affascinante mostra, per la quale ci sono voluti ben tre anni di preparazione come ci spiega Giorgio Cortenova, curatore della mostra.
L’arte di Munch deriva direttamente da Redon e dalla poetica di Bocklin, ma se quest’ultimo esplicita le sue riflessioni sui luoghi (L’isola dei morti ne è un eclatante esempio), Munch riflette su se stesso e sul confronto con gli altri. Egli dipinge i sentimenti e le forti emozioni. Percorriamo allora il suo simbolismo onirico, le tormentate tensioni, i suoi conflitti con gli altri, anzi nelle parole di Cortenova con “l’alterità”.
La mostra inizia in silenzio con due minuscoli ritratti di se stesso e di Laura Munch: gli sguardi penetranti alludono alla potenza e speranza della loro ingenua vita. Ma scopriamo anche un altro Munch: il fotografo, anzi, il fotografo professionista. Eccelle nella tecnica come nella scelta dei soggetti, il pittore norvegese, che ritrae il suo mondo personale: il suo cortile a Oslo e l’entourage di amici. La fotografia contribuisce alla costruzione del soggetto prima ancora dell’artista. Tante foto che ci fanno scoprire posizioni eroiche di un Munch protagonista fino alla morte, fissata in una fredda bara dalla fotografia di Inger Munch nel ‘44. Il percorso espositivo focalizza nei primi quadri una leggerezza classica: il colore intensifica lo sguardo dei suoi personaggi, indirizzandoci verso una malinconia di fine Ottocento. Più tardi inizia la tragicità, l’introspezione, come nel ritratto all’amico Przybyszewski del 1895 o come nello spettrale Autoritratto all’inferno del 1903, che ci conduce in un mondo ricco di angoscia.
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Chiara Visentin
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L'Io e gli altri...forse gli altri nell'inferno dell'Io..l'Io tra i fantasmi degli altri...gli altri nel delirio dell'Io...l'Io e la morte degli altri...l'Io nel deserto degli altri...Munch
trovatemi qualcuno che non lo considera un genio?!