Categorie: visualia

cinema d’avanguardia | future film festival

di - 22 Gennaio 2003

Alla sua quinta edizione, il Future Film Festival (FFF), il festival bolognese delle nuove tecnologie del Cinema d’Animazione, è ormai un evento non solo riconosciuto, ma in continua espansione, coerente rispetto alle sue premesse, dato che la formula degli scorsi anni è sostanzialmente rispettata: si tratta di un luogo di ritrovo laboratoriale, oltre che di visione di novità in uscita. Infatti hanno presentato a Bologna le loro ricerche più avanzate sperimentatori dell’animazione del calibro di Cynthia Breazeal del MIT Media Lab, specializzata in intelligenza robotica artificiale, che sviluppa automi capaci d’interagire con le persone, come Anemone, una “pianta marina” utilizzata in un teatro intelligente e interattivo, presentato al Siggraph 2002; oppure Matt Eycken, supervisore degli effetti speciali per la Weta Film del Signore degli anelli. Altri animatori hanno contribuito a rivelare i segreti del mestiere soprattutto nell’ambito dell’animazione in 3D, quali John Donkin della Blue Sky, direttore tecnico del primo lungometraggio degli Studios Ice Age, Dave Ranyard di Sony Soho che ha sviluppato il videogame Getaway (Inghilterra, 2002), Ned Gorman dell’ILM che ha presentato il making of di Man in Black II e Star Wars II, o infine Merlin Crossingham, della casa di produzione inglese Aardman, che ha tenuto un workshop sui pupazzi di plastilina animati della fortunata serie Wallace&Gromit, presentata al FFF.
Tra i nuovi lungometraggi d’animazione da segnalare Spirited Away del giapponese Hayao Miyazaki, capolavoro premiato con l’Orso d’Oro a Berlino, in grado di trascendere i confini tra i generi per attingere alle radici universali della narrazione, attraverso l’intatta purezza poetica della fiaba. Delicato, anche se meno complesso, il lungometraggio animato del coreano Sung-Gang Lee intitolato My beautiful girl, Mari, vincitore del Grand Prix al Festival Internazionale dell’Animazione di Annecy 2002.
Una piacevole scoperta, una nota volutamente dissonante e splatter nel panorama a volte un po’ monocorde del genere animazione, e non solo, è data dal lungometraggio low-budget dell’argentino Juan Antin, Mercano el Marciano, vedere per credere. Tanto è lieve, ironico anche se duro Mercano el Marciano, tanto è pesante, difficile e forse un po’ retorico (nello stile, nella scelta delle musiche e nella storia) L’Uovo di Dario Picciau, il primo lungometraggio d’animazione prodotto in Italia per la Sinthesis International (2003): non è facile trovare “strade alternative”.
Complessa e un po’ estenuante è la terza fatica di Godfrey Reggio intitolata NAQOYQASTY (ovvero “violenza civilizzata” in lingua Hopi), appartenente alla trilogia QATSI, iniziata nel 1983: sulle musiche di Philip Glass, sequenze analogiche di immagini, tratte dal mondo della televisione, dei rotocalchi, storici e contemporanei, vengono continuamente avviluppate e scomposte nel linguaggio sintetico. E’ vero, come afferma Reggio, che oggi la comunicazione si fa soprattutto per immagini, ma non è detto che mimandone gli schemi di funzionamento si riesca a creare quella frattura capace di dire qualcosa di nuovo.
L’intero festival è stato inoltre condito da due serie di animazioni, presenti nelle nostre case attraverso la televisione ormai da decenni, la prima dedicata ad Anime Magic, le animazioni giapponesi dedicate al mondo delle maghe e maghette, la seconda è l’omaggio al capostipite dell’animazione in Giappone Osamo Tezuka; e dalla profusione di corti da tutto il mondo e corti per il web, una speciale finestra sulle sperimentazioni in atto soprattutto in Italia.

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carmen lorenzetti


FUTURE FILM FESTIVAL
Le Nuove tecnologie del Cinema d’Animazione
Dal 15 al 19 gennaio 2003.
Bologna, Scuderie Bentivoglio (secondo piano), Piazza Verdi 2
Capitol Multisala, Via Milazzo 1.
Orari: dalle 10.00 alle 24
Catalogo del Future Film Festival a cura di G. Fara e O. Cosulich, adnkronos libri, E. 10.00.
Info festival:
tel: 051-2967581
Web site: www.futurefilmfestival.org


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