Categorie: visualia

Le cinque variazioni

di - 6 Febbraio 2004

Eccoli lì, gioviali e sornioni, due registi svedesi in un appartamento che parlano di un vecchio documentario, girato da uno dei due nel lontano 1967.
Così comincia Le cinque variazioni, un progetto (che stranamente circola nelle sale cinematografiche sotto le categorie di “documentario” o “film per tutti”, ma che in realtà è piuttosto difficile definire in una parola) nato dalla mente vulcanica di Lars Von Trier con la complicità di Jørgen Leth.
Il primo è l’enfant terrible della cinematografia scandinava, amato od odiato, senza mezzi termini, colui che ha ideato il Dogme 95, gruppo d’azione e provocatorio decalogo-voto di castità filmico. Il secondo è un “rispettabile” regista di documentari (e non solo), meno noto al grande pubblico ma ben conosciuto dalla critica per avere sempre perseguito un approccio anticonvenzionale nei propri lavori. L’oggetto del contendere è il suo documentario The perfect human: Lars Von Trier “sfida” l’amico e collega a rifarlo per cinque volte, imponendo una serie di ostacoli sempre più vincolanti. Si narra che tutto sia cominciato con uno scambio di email; i susseguenti accordi e i risultati delle “prove” sono stati diligentemente filmati, ovviamente con camera a mano.
Le costrizioni a cui Leth è sottoposto mettono a nudo in realtà alcuni “schematismi acquisiti” del fare film: così, ad esempio, si comincia con la lunghezza di un’inquadratura, che non deve superare i 12 fotogrammi, e con l’imposizione di una location mai vista, si passa al diktat di mostrare cose che di solito non si mostrano, con il regista che diventa protagonista, poi si arriva alla mancanza di regole, si scivola nel cartone animato (genere aborrito da entrambi) e si arriva a far firmare al regista un film che lui non ha girato. Ogni volta, Leth supera elegantemente l’ostacolo.
Sembra di assistere a una sorta di “terapia” che coinvolge l’autore in una continua “autoanalisi” (fino al limite estremo di negargli l’auctoritas sul proprio film!), ad una decostruzione sfibrante del proprio operato (o meglio: della propria opera), ma anche lo spettatore, che in questo gioco stilistico vede mettere a nudo man mano le false certezze della rappresentazione filmica, ne coglie canoni, generi e convenzioni. Allo stesso tempo, Von Trier sembra non prendersi troppo sul serio e propone questa sfida quasi come un divertissement, continuando lungo una linea d’azione che sembra essergli particolarmente congeniale. Proprio attraverso le rigide regole del Dogme aveva richiamato l’attenzione sugli eccessi e sugli orpelli, spesso inutili, della filmografia contemporanea, aveva lanciato una sfida al rigore e all’essenzialità, ma soprattutto aveva paradossalmente sminuito la figura del regista, per poi abbandonare senza troppi rimpianti il suo “giuramento di purezza” e per dichiarare infine l’esperimento esaurito nel momento in cui aveva cominciato a diventare una moda produttrice di cloni. Ora fissa adirittura delle regole ad hoc e “distrugge” per (far) creare, in successione, un’alternativa sempre possibile, per scavare a fondo nella duttilità e nelle innumerevoli potenzialità del proprio medium: perchè così è la natura del film e così è la natura dell’arte.
Un unico rammarico: il doppiaggio della versione italiana…

articoli correlati
Intervista a Vincent Pluss
link correlati
Sito ufficiale del Dogma 95
Zentropa Production

monica ponzini


Le cinque variazioni
Regia: Jørgen Leth & Lars Von Trier
Sceneggiatura: Jørgen Leth & Lars Von Trier
Attori: Jørgen Leth, Lars Von Trier, Jacqueline Arenal, Daniel Hernández Rodrgiguez, Patrick
Bauchau, Alexandra Vandernoot e molti altri.
Direttore della fotografia: Dan Holmberg
Titolo originale: De Fem Benspænd
Origine: Danimarca, 2001 – 2003
Durata: 90 min.
In concorso alla 60a Mostra di Venezia-Sezione Controcorrente


[exibart]

Articoli recenti

  • Mercato

Il Signore degli Anelli fissa un nuovo record d’asta

Da Heritage Auctions, la raccolta composta da "La Compagnia dell'Anello", "Le Due Torri" e "Il Ritorno del Re" ha raggiunto un nuovo traguardo…

29 Dicembre 2025 12:45
  • Progetti e iniziative

Humans, quando gli oggetti diventano un ricordo: la mostra a Campobasso

Al Circolo Sannitico di Campobasso, nell’ambito del festival Welcome Home, un progetto espositivo di Mino Pasqualone ridà voce ai ricordi…

29 Dicembre 2025 12:30
  • Libri ed editoria

La storia della luce è la storia delle donne: il saggio di Jacqueline Ceresoli

Edito da Postmedia Books e dedicato alle donne che hanno lavorato con il tema e con il medium della luce,…

29 Dicembre 2025 11:37
  • Mostre

Nelle sue opere, Umberto Manzo lascia emergere la persistenza della memoria

Allo Studio Trisorio di Napoli, Umberto Manzo rilegge i suoi archivi della memoria tra incisioni, stratificazioni e riferimenti al mondo…

29 Dicembre 2025 10:30
  • Danza

Giocasta, l’amore contro la guerra: il mito riletto da Michela Lucenti

La coreografa e danzatrice Michela Lucenti mette in scena, con il suo teatrodanza, la Giocasta di Euripide: una tragedia che…

29 Dicembre 2025 9:50
  • Progetti e iniziative

Capodanno in laVoratorio in provincia di Brescia con ARTOUR-O il MUST e Il Terzo Occhio

È in programma per il 31 dicembre, a Poncarale, l’inaugurazione del magnifico incontro tra il laboratorio di Giuliana Geronazzo e Giacomo…

29 Dicembre 2025 0:02