Il Moderna Museet Projekt è un’idea nata nel 1998 a cura di Maria Lind per il Moderna Museet di Stoccolma. E’ un progetto non solo di esposizione ma soprattutto di produzione di opere video e installazioni mediali di giovani rappresentativi delle ultime tendenze espressive. Tema comune delle opere dei 29 artisti finora presentati è il collegamento con la città e la vita urbana di Stoccolma. Esra Ersen (Ankara, Turchia, 1970), giovane artista turca invitata a partecipare al progetto per il 2001, ha prodotto per MMP il video If You Could Speak Swedish che esplora la relazione tra identità personale e linguaggio.
La mimica facciale, la gestualità e l’intonazione musicale aggiungono, sottraggono, modificano il significato delle parole pronunciate.
E’ un’attenzione a una concretezza della lingua che sfugge agli europei e alle culture abituate al doppiaggio cinematografico e televisivo, e che nasce dalla sensibilità turcofona, e orientale in genere, alla musicalità della lingua. Per la babele etnica e linguistica il lavoro della Ersen può ricordare Parabolic People di Sandra Kogut, ma diversissima è la modalità del montaggio che qui lascia il tempo necessario all’espressione, anzi è la ricerca di un tempo e di una lentezza necessari all’espressione di sé, che rimane comunque impossibile.
La ricerca della Ersen vuole suggerire che non solo l’identità personale è costruita e non si dà al di fuori del linguaggio (la langue di De Saussure), ma che il linguaggio stesso si incarna in una molteplicità di lingue concrete (la parole) che precedono il linguaggio stesso, e che differiscono tra di loro per una pregnanza fisica, costituita dai suoni, dai muscoli facciali coinvolti nella fonazione, dal gesticolare che accompagna l’espressione. Il linguaggio non è un orizzonte trascendentale del pensiero, il linguaggio è il volto. Il fenomeno dell’immigrazione e il problema di esprimere le proprie esigenze fondamentali in una lingua straniera assume quindi caratteristiche ben più drammatiche, che incidono profondamente sull’identità personale, sopratutto per le generazioni più giovani. E la Ersen sottolinea lo stato di minorità, inferiorità politica e sociale, in cui si trova chi deve esprimersi in una lingua non sua. Ma anche la condanna alla non sincerità, alla non completa espressione di sé, che spesso è la causa di incomprensione e di non integrazione tra i popoli. E’ quindi un invito a esprimersi, a far sentire la propria voce. Per questo il video è visibile non solo nel Moderna Museet, ma anche nel Jerusalem Kebab, leggendario ristorante di cucina mediorientale di Stoccolma. Il kebab è un ritrovo tradizionale per i popoli del Mediterraneo orientale, e nelle città di immigrazione un luogo importantissimo per la comunità araba per ritrovare i propri connazionali e parlare la propria lingua.
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Lavinia Garulli
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Non ho mai visto una risposta della signora Garulli, neanche anche ad un commento di apprezzamento.
Penso che non esista;
oppure che sia congelata in qualche fiordo non lontano da Stoccolma.
Ciao, Biz.
"E' un'attenzione a una concretezza della lingua che sfugge agli europei e alle culture abituate al doppiaggio cinematografico e televisivo"
Meravigliose parole, grazie...
che bello: ci presentate artisti nuovissimi
Cara Lavinia,
i tuoi articoli sono sempre molto interessanti, lo sai che ti considero una persona di valore, anche se sono un poco delusa dalla mancanza di tue notizie.
Torna a farti sentire vicina , a comunicare coi tuoi lettori, ad essere partecipe alla vita in Exibart.
Sei una persona intelligente e quindi sai quanto è importante il calore umano quando si collabora, quando si dona o si riceve.
Nei tuoi viaggi pensami, vorrei vedere i molti posti che tu vedi e pensandomi forse potrò "sentire" l'emozione dei luoghi che visiti.
Exibart sta diventando sempre migliore, merito vostro e forse anche un poco nostro perchè vi amiamo.
Cari pensieri ed un abbraccio.
Maria