La mostra è partita alla fine del mese di marzo ed andrà avanti fino al prossimo 13 giugno. Il fulcro del percorso espositivo si compone di 80 sculture in gesso, bronzo, pietra fluviale, terracotta.
La retrospettiva che gli dedica il museo Marini è la più completa mai realizzata dopo la morte dell’autore avvenuta nel 1990.
Le opere esposte coprono tutto l’arco della produzione di Martini, dagli anni ’20 agli anni ’90. Una carrellata attraverso l’evoluzione estetica di un artista che, nel corso degli anni, è andato accentuando certi suoi tratti «arcaisti», sottolineando con sempre maggiore forza il legame con la scultura dei secoli preromani, in particolare con le suggestioni della statuaria etrusca.
Gesti quotidiani resi nella loro essenziale monumentalità, senza esagerazioni, attraverso la sottolineatura plastica della grandezza naturale insita in situazioni tipiche della vita umana.
Donne, soprattutto.
Tanti ritratti, per uno studio continuo sull’espressività fisica dell’essere femminile.
Produzioni di estrema grazia: da «la Seanese» (1933-34) a «Le amiche» (1972-80), attraverso «Eva» (1938) «Leda col cigno» (1941) «Nudo femminile con braccia alzate » (1935) «nudo di donna con asciugamano» (1945-50).
La mostra è promossa dalla fondazione Marini San Pancrazio e dal comune di Firenze, e rappresenta la prima di una collana di rettrospettive dedicate ai principali artisti toscani del ‘900.
Curatori della mostra sono Marco Fagioli, Luciano Martini e Carlo Sisi.
Firenze: Museo Marino Marini, Cripta di San Pancrazio, fino al 13 giugno
Orario dalle 10 alle 17 (festivi dalle 10 alle 13, chiusa il martedì).
Prezzo del biglietto 8.000 (riduzione per gruppi e scuole £ 4.000).
Per informazioni telefonare allo 055219432, 055289510
Domenico Guarino
[exibart]
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