“Now is the time, now is the time” continua a ripetere la voce registrata di Martin Luther King. E accompagna, insieme agli altri protagonisti degli anni Sessanta ritratti da Barbara Nahmad, il visitatore della mostra in questo viaggio nel tempo. Un tempo non troppo lontano dal nostro, ma così interiormente vissuto e storicizzato da aver ormai consegnato i suoi miti alla storia, per l’eternità.
Il segno distintivo di un mito è quello di avere un’origine imprecisata e una presa diretta sulle passioni dell’uomo. Nel cosiddetto “tempo delle immagini” è il riproporsi stesso dell’immagine -continuo e inopinato- a determinare una sorta di atemporalizzazione. Mentre la dialettica di presenza-assenza dell’effigiato e l’incontrollabilità stessa dell’immagine -analizzata prima dai sensi che dalla ragione- agisce a livello empatico sulle nostre passioni.
La bicromia dei ritratti, come fotografie in bianco e nero, rivela una pennellata ben stesa, che non emerge matericamente dalla tela, ma va a scavare i volti in un gioco chiaroscurale che li rende come maschere di cera su uno sfondo assolutamente piatto e monocromo, che aliena le figure in una dimensione ideale, iconica. D’altra parte, le grandi dimensioni delle tele, con primi piani tanto ravvicinati da poter quasi interagire nella formazione stessa dei volti, e grazie ad un’indagine psicologica che ci consegna espressioni forti (come lo sguardo celato e turbante di Pasolini e quello profondo e sognatore della Callas), avvicinano questi personaggi facendoci avvertire la loro presenza. Questa caratteristica distanzia il lavoro della Nahmad dalla riproduzione di volti volutamente sterile effettuata da Andy Warhol (nome che dinanzi a opere come queste non può non salire alla bocca
I lavori presentati in questa mostra furono in parte già esposti l’anno passato ad Arezzo, alla Galleria Image. Vengono ora aggiunti altri ritratti e soprattutto quella che sembra essere l’opera più bella di tutta la mostra: una grande istallazione, eseguita con fotografie delle contestazioni studentesche del 1968, elaborate successivamente dall’artista.
articoli correlati
Barbara Nahmad in mostra alla Galleria Image di Arezzo
L’artista in mostra a Piatrasanta
stefano bruzzese
mostra visitata il 31 marzo 2005
Al Museion Passage una mostra celebra i 100 anni del “poeta del legno” Adolf Vallazza, mentre il progetto Poetry in…
Diamanti, gemme colorate, ma anche una selezione di grandi firme, da Buccellati a Van Cleef & Arpels. Ecco i top…
Dal 18 maggio entrerà in vigore il nuovo regolamento di riorganizzazione del Ministero della Cultura, che sarà diviso in quattro…
Stefano Tamburini, Laura Grisi, Luigi Serafini, Alva Noto sono i protagonisti dei progetti espositivi del MACRO di Roma, tra design,…
In una Parigi che sta vivendo una fase solida per l’arte contemporanea, si nota in questa primavera Panchronic Gardens la…
Risposte false di intelligenze artificiali allucinate: lo spazio di Superattico, a Milano, ospita un progetto dello Studio di design LASHUP,…