05 aprile 2005

fino al 24.IV.2005 Barbara Nahmad – Yesterday now Busto Arsizio (va), Fondazione Bandera

 
Che Guevara, Marilyn Monroe, John Lennon. Icone ormai protagoniste di t-shirt e gadgets. I volti dei personaggi mitici degli anni Sessanta pongono una sfida a chi voglia indagare il senso della loro contemporaneità. Aldilà della mera ripetizione e della pura retorica…

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“Now is the time, now is the time” continua a ripetere la voce registrata di Martin Luther King. E accompagna, insieme agli altri protagonisti degli anni Sessanta ritratti da Barbara Nahmad, il visitatore della mostra in questo viaggio nel tempo. Un tempo non troppo lontano dal nostro, ma così interiormente vissuto e storicizzato da aver ormai consegnato i suoi miti alla storia, per l’eternità.
Il segno distintivo di un mito è quello di avere un’origine imprecisata e una presa diretta sulle passioni dell’uomo. Nel cosiddetto “tempo delle immagini” è il riproporsi stesso dell’immagine -continuo e inopinato- a determinare una sorta di atemporalizzazione. Mentre la dialettica di presenza-assenza dell’effigiato e l’incontrollabilità stessa dell’immagine -analizzata prima dai sensi che dalla ragione- agisce a livello empatico sulle nostre passioni. Barbara Nahmad, Satiricom Così Now is the time e Yesterday now, titolo della mostra, sembrano giochi di parole che vogliono farci intendere che “ieri” e “oggi”, per un mito, sono in fondo la stessa cosa. L’unico tempo che si possa considerare è allora quel now, il tempo presente in cui, sulle tele della Nahmad, i volti di quegli eroi -da Marilyn Monroe a John Lennon, da Che Guevara a John F. Kennedy, fino a Pasolini e la Callas- vengono consegnati ancora una volta all’assoluta immanenza della nostra memoria.
La bicromia dei ritratti, come fotografie in bianco e nero, rivela una pennellata ben stesa, che non emerge matericamente dalla tela, ma va a scavare i volti in un gioco chiaroscurale che li rende come maschere di cera su uno sfondo assolutamente piatto e monocromo, che aliena le figure in una dimensione ideale, iconica. D’altra parte, le grandi dimensioni delle tele, con primi piani tanto ravvicinati da poter quasi interagire nella formazione stessa dei volti, e grazie ad un’indagine psicologica che ci consegna espressioni forti (come lo sguardo celato e turbante di Pasolini e quello profondo e sognatore della Callas), avvicinano questi personaggi facendoci avvertire la loro presenza. Questa caratteristica distanzia il lavoro della Nahmad dalla riproduzione di volti volutamente sterile effettuata da Andy Warhol (nome che dinanzi a opere come queste non può non salire alla boccaBarbara Nahmad, Pasolini ancor prima che alla mente).
I lavori presentati in questa mostra furono in parte già esposti l’anno passato ad Arezzo, alla Galleria Image. Vengono ora aggiunti altri ritratti e soprattutto quella che sembra essere l’opera più bella di tutta la mostra: una grande istallazione, eseguita con fotografie delle contestazioni studentesche del 1968, elaborate successivamente dall’artista.

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stefano bruzzese

mostra visitata il 31 marzo 2005


Barbara Nahmad: yesterday now – 20 febbraio – 24 aprile 2005 – Fondazione Bandera, via Andrea Costa, 29- Busto Arsizio (VA) – Orari: 10-19; lunedì chiuso – Ingresso: €3, ridotto €2 – Catalogo: Edizioni Image – Visite guidate su prenotazione a cura di Cristina Moregola – Laboratori didattici a cura di Laboratori metodo Bruno Munari – Ufficio stampa Fondazione Bandera Elisabetta Farioli – Ufficio stampa Image Francesca Meli, Danilo Sensi 0575 299678 info@imageart.it

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