Categorie: altrecittà

Fino al 25.XI.2014 | Gregorio Botta, In Water | Palazzo Té, Mantova

di - 20 Novembre 2014
“In Water” è il titolo scelto da Gregorio Botta per la sua personale in corso a Palazzo Té a Mantova. A cura di Lóránd Hegyi, direttore del museo di Saint-Etienne, è un percorso a tappe ispirato alla tomba di John Keats situata nel cimitero acattolico di Roma dove il famoso poeta romantico inglese ha voluto un epitaffio che recita: “Here lies one whose name was writ in water” (Qui giace un uomo il cui nome fu scritto sull’acqua). Partendo da una attenta meditazione sul significato di questa frase, Botta realizza lavori di grande profondità interiore che “sussurrano” parole al cuore. Tema del suo lavoro è, infatti, la fragilità e l’accettazione del tempo che passa. Non scrivere il nome sulla propria tomba significa – come ha dichiarato l’artista nella conferenza di inaugurazione della mostra – che John Keats è riuscito ad accettare il passare del tempo che tutto cancella. Sono diversi anni che Botta lavora sul tema dell’acqua, un elemento femminile e fragile come l’animo umano e come gli altri materiali utilizzati dall’artista quali carta, cera, vetro e inchiostro.
Il percorso espositivo inizia nel giardino del cortile d’onore di Palazzo Té dove una installazione – realizzata site specific – accoglie il fruitore: nove grandi lastre di piombo sono appoggiate a terra e su ognuna di esse è incisa una parola della lapide di John Keats. Da queste incisioni sgorga lentamente l’acqua come lacrime causate da ferite e come sorgenti fertili di vita. È come se Botta accompagnasse il fruitore in un viaggio dietro le porte della propria anima: verità celate e mistero sono in diretto contatto con la “madre terra” e l’acqua è la fonte di tutte le potenzialità dell’esistenza, è la prima forma della materia, ‹‹il liquido della verifica totale›› secondo Platone.  Ma, a differenza dell’arte concettuale che non dà corpo, le idee di Botta acquistano un corpo fisico, una concretezza strutturale che trasformano due sculture in antichi larari romani poste all’ingresso della sala espositiva. Mentre da una scultura un altoparlante trasmette brani di una poesia di Keats recitata dall’attore Lorenzo Gioielli, nell’altra un libro con le pagine completamente bianche è agitato da un vento inesauribile. L’esposizione, infatti, si sviluppa attraverso la sinergia di opere, di parole e di musica (il silenzio). Le immagini suggeriscono le sensazioni. L’associazione delle parole le evoca. Il silenzio libera il confine dello spazio.
Le forme delle opere di Botta sono semplici e primigenie come l’installazione “Notturno” dove, all’interno di un quadrato, l’acqua che – ad intervalli di poche frazioni di secondo – disegna un cerchio che ricorda la sorgente iniziale di ispirazione. Un video, posto all’interno di una sede fisica, una piccola casetta metallica, rappresenta invece una mano che scrive sull’acqua mentre sulle pareti numerose tavole raffigurano dei veri e propri tatuaggi realizzati con inchiostro e cera, come un tentativo – purtroppo vano – di fermare il tempo.
Silvia Bonomini
mostra visitata il 26 ottobre 2014
Dal 27 ottobre al 25 novembre 2014
Gregorio Botta, In Water
Museo Civico di Palazzo Te – Mantova
Viale Te 13 Mantova

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