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Fino al 3.IV.2016 | Gianni Leone, Inventario 1979-2015 | Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare

di - 25 Marzo 2016
Più che una mostra, “Viaggio in Italia”, allestita nel 1984 nelle sale della Pinacoteca Provinciale di Bari, ha rappresentato il punto di partenza di un nuovo modo di guardare e concepire il paesaggio italiano. Un’interpretazione completamente nuova del territorio nazionale, oltre il repertorio dei fratelli Alinari e l’oleografia del monumento isolato o della piazza languida nell’ora del meriggio. Fuori da condizionamenti antropologici, folkloristici e melanconici, la rassegna, ormai mitica, nata sotto l’egida scritturale di Carlo Arturo Quintavalle, studioso tra i più insigni del nostro patrimonio, ha raccontato per la prima volta un’altra Italia, non quella da cartolina, del Colosseo o delle gondole, di torri pendenti o tramonti sul mare, ma quella reale, neorealista, zavattiniana si è detto, con strade asfaltate e insediamenti industriali, città deserte e recinzioni di lamiera. Un’Italia non solo da guardare, ma su cui riflettere attraverso il rifiuto della tragedia e del giudizio sulla realtà, con una visione empatica ma non condizionante, sentimentale ma non sentimentalistica. Immagini colte on the road, con sguardo sincero e spensierato, che hanno tratteggiato un percorso inedito, con ritratti di un paesaggio non più in posa, ma finalmente libero da visioni stereotipate e retoriche.
A distanza di oltre trent’anni non si può non ripensare a quell’evento e suoi epici protagonisti. Tanti sono oggi maestri indiscussi della fotografia internazionale, da Gabriele Basilico a Olivo Barbieri, da Mario Cresci a Mimmo Jodice, da Giovanni Chiaramonte a Guido Guidi. Su tutti Luigi Ghirri, autentico cantore di un’Italia nuova, capace di coniugare vestigia del passato e sguardi al presente, curatore della mostra insieme a due baresi eccellenti, Enzo Velati e Gianni Leone.
A quest’ultimo, docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Bari e dotato fotografo, rende omaggio la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, tra conquiste trascorse e traguardi del presente. La mostra “Inventario 1979-2015”, curata da Rosalba Branà e Antonio Frugis, è infatti un’antologica ben congeniata ed egregiamente condotta.

Nelle ariose sale del museo si compone il racconto di una Puglia nuova, non quella dei contadini e degli ulivi, ma degli stabilimenti industriali e dei centri storici politicizzati: uno scenario regionale variopinto, in cui si avvertono forti i segni del passato e le linee del futuro. Leone, con occhio lucido, senza languori o facili trasporti emotivi, fotografa il silenzio, l’interiorità del paesaggio. Nelle sue fotografie c’è sempre il viaggio come condizione di ritrovamento più che di esplorazione. Vi è uno sguardo sul dentro: non vi è la vita ma il suo ricordo, i segni del passaggio dell’uomo più che l’uomo stesso. Un omaggio suggellato da una donazione cospicua dell’artista alla fondazione pugliese, seguita a quella altrettanto importante, di oltre mille fotografie, fatta in un recente passato al Centro Studi e Archivio Documentazione dell’Università degli Studi di Parma, fondato nel 1968 proprio da Quintavalle.
La vita e l’attività di Gianni Leone sono raccontate in oltre cento scatti che compongono un ritratto inedito di Bari e dell’intera regione, ma anche in un documentario a cura di Nicolai Ciannamea, realizzato e prodotto nell’ambito del progetto arTVision, con interventi di Roberto Barbaro, Anna D’Elia e Enzo Velati. “Il click è dentro di te” ha detto Leone confermando che nell’atto dello scatto si rivela se stessi oltre che la realtà.
Un percorso complesso, composto da più cicli e molteplici città, tra suggestioni minimali e accenti metafisici, approcci al reale e stratificazioni memoriali, tra ampie vedute ed inquadrature ristrette: un ramo spoglio contro il cielo o un’ombra su un muro scialbato hanno la stessa bellezza della monumentalità di un edificio o della vastità di un orizzonte.
Negli incastri di geometrie architettoniche e negli equilibri cromatici dominati dal bianco, quello della tersa luce del sud, governa il magistero della rievocazione, percepibile nelle vedute singole, ma ancor più manifesto nella sovrapposizione di immagini complesse, poste le une sulle altre ad assecondare il flusso di pensiero e l’emersione del ricordo.
Un omaggio doveroso ad un fotografo ma soprattutto ad un uomo erudito che, come ha ricordato Quintavalle nel testo di presentazione, “negli anni Ottanta ha organizzato mostre e conferenze chiamando i maggiori protagonisti della cultura, e questo prima di molte gallerie e poli di ricerca del nostro paese, e lo ha fatto quasi da isolato, certo anche con difficoltà, ma col consenso e l’attenzione della più sensibile parte degli intellettuali in Italia”.
Carmelo Cipriani
mostra visitata il 27 febbraio
Dal 20 febbraio al 3 aprile 2016
Gianni Leone. Inventario 1979-2015
Fondazione Pino Pascali
Via Parco del Lauro 119, 70044 Polignano a Mare (Ba)
Orari: da martedì a domenica, dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 21
Info: 0804249534 – 3928928522 http://www.museopinopascali.it

Nato a Terlizzi nel 1980, è giornalista, critico d’arte e curatore indipendente. Dopo la laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Lecce, si perfeziona sull'Arte del Novecento all'Università degli Studi di Bari. Già cultore della materia in Museologia presso l’Università degli Studi della Calabria e docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Vibo Valentia, ha condotto studi specialistici e curato mostre per Soprintendenze, istituzioni e musei.  

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