Categorie: altrecittà

Fino al 6.III.2016 | Letizia Battaglia, Qualcosa di Mio | Museo Civico di Castelbuono, Castelbuono

di - 5 Febbraio 2016
Solo per questa fotografia varrebbe la pena di andare a vedere la mostra di Letizia Battaglia a Castelbuono. È in bianco e nero, un ritratto di una bambina con un pallone in mano stagliata su una porta graffiata, è stato scattato dalla Battaglia nel quartiere La Cala di Palermo nel 1980. La ragazzina ci guarda fiera quasi irritata per la sua messa in posa, tiene in mano un “Supertele”, il gioco dei maschi, ha i capelli tagliati corti sopra le spalle, sembrano contrastare il vezzo di una consapevolezza sessuale, così il vestito che la grana della stampa fa sembrare di tela pesante, simile a una tenda calata di recente su un corpo adolescenziale che vive da poco la difficoltà  della  differenza di genere, insomma una giovane donna, una nuova femmina. Gli occhi aggrediscono l’obiettivo quasi a sfidare l’ovvia finalità della posa, cerca di annullare il ruolo di soggetto bandendo dall’espressione del volto ogni mellifluo estetismo, siamo infatti davanti a una foto espressionista. Sì, si può dire così di questa inquadratura, anche per la scelta dello sfondo, graffiato e oltraggiato, violato e percosso come il probabile futuro della giovane calciatrice, uno sfondo chiuso e martoriato, vecchio, che proprio nello sguardo della giovane e per contrasto con la freschezza della pelle diventa futuro campo di battaglia della nuova condizione umana, la città, Palermo, i cittadini, i palermitani, la Sicilia, la terra.

La foto ci dice tutto su Letizia Battaglia, politicamente impegnata, femminista, dalle pagine dell’Ora di Palermo ha portato avanti lotte e denunce contro il malaffare, raccontando con le sue foto il degrado e la miseria ma piuttosto alla Balzac e non in nome di un verismo inane.
Letizia Battaglia seppur nota per le “foto di mafia” scatta con una notevole maestria pittorica per cui la trama smaterializza i contrasti in una materia pulviscolare che, impercettibilmente da alla stampa un cromatismo che muove le superfici con innumerevoli varianti. Anche i drammi più sfacciati, le testimonianza più crude e le più esplicite denunzie finiscono per riguardare l’immagine più che il racconto e il reportage, prima di essere delle realtà rivelate queste sue foto di quartieri abbandonati, di famiglie disagiate, nel dramma sottostanno ad un’organizzazione interna come ci ricorda in catalogo Laura Barreca, direttrice del Museo Civico di Castelbuono e co curatore della mostra con Andrea Stabile. Questa organizzazione porta il fotografico nell’iconico e viceversa l’iconico nel fotografico per cui se riconosciamo una matrice formale, un modello, allo stesso tempo  non riusciamo a giustificarlo se non al di fuori di quel brano di realtà di cui lo scatto è documento. Così appare alce l’immagine da cui siamo partiti e, guardando meglio, vediamo che la ragazzina tiene in mano un biglietto quasi fosse il muto cartiglio di un presagio.
Marcello Carriero
mostra visitata il 6 dicembre 2015
Dal 6 dicembre 2015 al 6 marzo 2016
Letizia Battaglia, Qualcosa di Mio
Museo Civico di Castelbuono, Ex scuderie e Sala di San Giorgio, Castello di Ventimiglia
Piazza castello, Castelbuono (PA)
Orari: dal martedì alla domenica 9.30-13.00/15.30-19.30

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