La 60ma Esposizione internazionale d’Arte, che aprirà dal 20 aprile al 24 novembre 2024, sarà l’occasione per vedere uno dei gioielli architettonici di Venezia: aprirà infatti al pubblico la famosa Palazzina Masieri. I lavori sono stati promossi dalla Fondazione Masieri e resi possibili grazie alla sinergia tra Heritage Asset Management, azienda spin-off dell’Università IUAV, guidata da Roberta Bartolone e Giulio Mangano, e la galleria d’arte parigina Negropontes. Il raggruppamento è risultato vincitore della manifestazione di interesse lanciata dalla Fondazione – che è presieduta dal rettore dell’Università di Venezia, Benno Albrecht – per la valorizzazione della palazzina Masieri.
Situato in Volta di Canale, adiacente a Palazzo Balbi, affacciato su Canal Grande, l’edificio avrebbe dovuto essere la dimora dell’architetto friulano Angelo Masieri e di Savina Rizzi. La coppia commissionò la progettazione del restauro del palazzo preottocentesco all’architetto Frank Lloyd Wright. Ma a seguito della prematura scomparsa del giovane Masieri, a causa di un incidente automobilistico proprio sulla strada verso Taliesin West, la scuola di architettura di Frank Lloyd Wrigh a Scottsdale, negli Stati Uniti.
Successivamente, la famiglia Masieri incaricò Wright di progettare una foresteria per ospitare gli studenti di architettura dello IUAV. L’intervento, che si sarebbe dovuto inserire nel denso e stratificato tessuto veneziano del Canal Grande, non venne realizzato per il parere negativo della commissione edilizia del Comune di Venezia. Il progetto fu elaborato da Carlo Scarpa nel 1968 e portato a termine dai suoi collaboratori, l’ingegnere Maschietto e l’architetto Semi.
I soggetti coinvolti nei lavori di restauro e manutenzione si occuperanno anche della pianificazione delle attività che animeranno il palazzo veneziano a partire dal 2024. Tra gli appuntamenti già comunicati, un evento in memoria di Angelo Masieri, che avrà cadenza annuale e ricadrà nell’anniversario della nascita, il 6 dicembre. Si terranno poi cicli di conferenze incentrate sul tema della conservazione degli immobili storici, come da Statuto della Fondazione, e poi concerti di musica da camera e un progetto pilota per la riattivazione della foresteria al secondo piano della Palazzina.
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