Quasi tutti sono concordi nell’affermare che Next, l’8. Mostra Internazionale di Architettura, sia una Biennale all’insegna della concretezza. Ben lungi dalla ‘virtualità’ che ha caratterizzato la scorsa edizione con un tema che si prestava a proposte più “concettuali”,questa di Sudjic, che si snoda lungo i poderosi ambienti dell’Arsenale, illustra progetti in via di realizzazione, 140 in totale, suddivisi in 10 aree tematiche: Abitazione, Musei, Interscambio, Formazione, Torri, Lavoro, Negozi, Spettacolo, Chiesa e Stato, Piani regolatori urbanistici. I progetti sono stati scelti, come sottolinea il Direttore, per la qualità e sono firmati sia dai ranghi più illustri e consolidati del panorama architettonico internazionale (Rogers, Nouvel, Fuksas, Foster, ….) che dalle nuove generazioni (Un studio, Ingenhoven + Overdiek, Ten Arquitectos, Future System, Anamorphosis…).
Di straordinaria fattura anche i plastici e i modelli in scala reale: il guscio dell’Arge-kunsthaus di Spacelab Cook/Fournier; la membrana del prospetto della casa a Groningen di Toyo Ito; gli scultorei modelli di Zaha Hadid, e le multiformi torri.
Tra i progetti presenti segnaliamo: All Barnsley Might Dream di Alsop, LCM Laboratory of Mexico City, Bridge Mexico/USA, il lungomare a Tenerife di Herzog&deMeuron.
L’allestimento dell’itinerario espositivo, progettato da John Pawson è piacevole e ben articolato; a metà percorso si offre una pausa ai visitatori: alcuni tavoli con sedie dove è possibile consultare monografie di architettura.
L’appuntamento prosegue ai Giardini di Castello, dove immersi nel verde si trovano i padiglioni dei 30 Paesi partecipanti. Di fronte all’ingresso campeggia il padiglione Italia che ospita le due sezioni: Italia/Italy e Next City, nella prima sono esposti i progetti che saranno realizzati in Italia da architetti di respiro internazionale (tra cui: Odile Decq – Benoit Cornette Architectes, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma; la discussa pensilina per gli Uffizi di Firenze di Arata Isozaki; il Centro Congressi Italia Eur di Roma di Fuksas), in Next City i progetti di riqualificazione degli spazi urbani di alcune città italiane: Milano, Napoli, Trieste, Salerno, Firenze e Venezia.
Ciascun padiglione apre un discorso a sé, autonomo e interessante, in alcuni casi protagonisti delle esposizioni sono i giovani laureati, a cui è stato offerto lo spazio per esprimere la propria poetica e la propria concezione dell’architettura (Germania, Francia, Olanda, Spagna…), altri hanno presentato progetti e trasformazioni in atto nel proprio Paese (Brasile, Venezuela, Taiwan, Danimarca…); un altro gruppo può essere individuato in quei padiglioni che presentano situazioni intermedie tra l’installazione d’arte e la riflessione d’architettura (Austria, Russia, Romania, Egitto…).
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Daniela Bruni
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