Categorie: around

Fino al 13.XII.2015 | Ai Wei Wei | Royal Academy of Arts, Londra

di - 23 Novembre 2015
Ha inaugurato il 19 settembre presso la Royal Academy di Londra una mostra tanto attesa che rende pubblica la produzione di Ai Wei Wei, l’artista cinese più provocatorio degli ultimi vent’anni.
Nonostante la repressione del governo cinese che da anni cerca di metterlo a tacere, Ai continua a far parlare di sé esponendo in tutto il mondo e continuando la sua lotta volta al rispetto dei diritti umani e della libertà d’espressione.
L’allestimento progettato sotto la supervisione dell’artista in contatto dal suo studio di Pechino, presenta un excursus di lavori prodotti a partire dal 1993, anno in cui Ai rientrò in Cina dopo aver vissuto per un decennio negli Stati Uniti.
L’urlo di denuncia nei confronti del proprio paese, fomentatosi nell’artista dopo il contatto con la democrazia, si scatena negli spazi della Royal Academy coinvolgendo lo spettatore in un percorso toccante.
Un impeto incontrollabile, come quello del terremoto avvenuto nel 2008 nel Sichuan. A questo evento, che vide vittime migliaia di bambini a causa della scarsa qualità edilizia delle scuole, è dedicata una delle sale. Un vero e proprio memoriale dove l’interminabile elenco a parete dei loro nomi fa da drammatica cornice a Straight, un’installazione realizzata con le strutture in ferro recuperate dalle macerie del terremoto e raddrizzate dall’artista nel suo studio.

Il lavoro di Ai Wei Wei non si avvale solo di mezzi d’espressione contemporanei; rifacendosi alla tradizione artigianale cinese molte opere esposte sono caratterizzate dall’impiego di tecniche come la ceramica, il marmo o il legno.
Il recupero di pezzi originali appartenenti al passato quali mobili della dinastia Quing, parti di templi e vasi neolitici, è materiale di cui l’artista si appropria per giungere, attraverso l’impiego del ready made e di un’estetica minimal, ad un risultato del tutto personale.
Proprio un tributo alla Minimal Art sembra essere la monumentale installazione Sacred composta da otto parallelepipedi in acciaio. Anche in questo caso, il lavoro di Wei Wei non si limita alla citazione e diviene autobiografia di impegno sociale: attraverso piccole aperture lo spettatore può infatti vedere al loro interno la perfetta ricostruzione di un posto angusto e claustrofobico, la cella in cui l’artista nel 2011 è stato detenuto per 81 giorni. Ai Wei Wei mentre mangia, dorme o viene interrogato da due guardie, il tutto ricreato nei minimi dettagli per denotare la volontà di non dimenticare.
Simona Caccia
mostra visitata il 25 settembre
Dal 19 settembre al 13 dicembre 2015
Ai Wei Wei
Royal Academy of Arts
Burlington House, Piccadilly
London W1J 0BD
Orari: da lunedì a domenica 10:00 – 18:00
venerdì 10:00 – 22:00

Articoli recenti

  • Mostre

La Bellézza non esiste: Christian Fogarolli, Romina De Novellis e Giuseppe Stampone a Milano

Prometeo Gallery Ida Pisani accoglie, a Milano, "La Bellézza non esiste", la mostra che rappresenta la seconda fase della collaborazione…

4 Maggio 2024 0:02
  • Progetti e iniziative

Toxic Love: alla RUFA, un talk per rifettere sulle relazioni tossiche

A Roma, il Campus RUFA ospita un talk sul problema delle relazioni tossiche: in programma la presentazione dell’opera vincitrice di…

3 Maggio 2024 18:07
  • Arte contemporanea

Al MUSMA di Matera, la street art di Crisa in dialogo con Maria Lai

Al MUSMA di Matera, la nuova installazione permanente dello street artist Crisa dialoga con le opere della grande Maria Lai:…

3 Maggio 2024 17:05
  • Fiere e manifestazioni

Ecco com’è The Phair: la fiera fotografica per la prima volta alle OGR di Torino

Giunta alla quinta edizione, con una sede rinnovata, la fiera di fotografia si conferma per la sua identità accurata e…

3 Maggio 2024 17:02
  • Film e serie tv

Masterpiece, una nuova puntata con Mona Hatoum e Alberto Di Fabio

Masterpiece, la docuserie che ci porta sulle tracce delle meraviglie dell’arte contemporanea, torna con Mona Hatoum e Alberto Di Fabio:…

3 Maggio 2024 16:20
  • exibart.prize

Ecco i nomi che compongono la giuria di exibart prize N4

Andrea Gambetta, Antonio Addamiano, Uros Gorgone, Cesare Biasini Selvaggi, Manuela Porcu, Fabio Mongelli, Simone Manuel Sacchi, Edson Luli, Federico Pazzagli,…

3 Maggio 2024 15:28