Categorie: around

Fino al 31.XII.2001 | Jean Dubuffet | Parigi, Centre George Pompidou

di - 18 Settembre 2001

Immagini mentali che diventano realtà, forza plastica trasferita su superfici bidimensionali. Nel centenario della nascita di Jean Dubuffet il centre George Pompidou dedica una retrospettiva all’opera dell’artista scomparso 16 anni fa. Definito un “véritable realiste”, la sua arte non nasconde nulla e non si divide in fasi o in epoche successive : in Dubuffet i temi si ripropongono in modo alternato senza mostrare particolari preferenze per un genere o un soggetto. La materia è forse la vera protagonista delle sue opere. Lo spessore delle superfici, aggettante e irregolare, dona dimensione concreta all’esistenza. Si percorrono ventitré sale all’interno delle quali sono stati riuniti insieme tutti gli aspetti dell’opera di Dubuffet grazie a prestiti di vari musei americani, inglesi e collezioni private. Non una sola scritta accoglie il visitatore, ma soltanto i titoli delle opere ci accompagnano dall’inizio alla fine. Un po’ spaesati ci si addentra tra le sue creazioni che subito mostrano l’alternanza delle tematiche : dai ritratti agli animali, ai corpi nudi squadrati e colorati, superfici che trattate pittoricamente in modo consistente possiedono già i germi della materia pronta ad essere protagonista. La Jazz band è interpretata da sei musicisti dalle forme graffiate nello spessore di un nero che lascia emergere, dai solchi, colori accesissimi e musicali. La superficie acquista spessore grazie all’impiego di vari materiali impastati insieme al colore come sabbia, polvere e piccoli sassolini, sfruttati per la loro forma anche per dare immagine a certe anatomie. E’ un ritorno volontario al primario, non al primitivo, a quella che è stata definita art brut. Le “Hautes pâtes”, gruppo di 75 opere realizzate nel 1945-46, sono l’esempio di questo tipo di espressione. Base dei suoi ritratti dipinti esemplificano l’avversione di Dubuffet per la tradizione, una specie di rabbia personale che gli valse il titolo di anarchico. I suoi corpi si dilatano fino al limite della tela con arti spesso sproporzionati in modo da far pensare quasi ad animali marini come crostacei. Ma non immagini mostruose anzi, i visi sono spesso sorridenti e con sguardi vivi. Le sue sculture, dai materiali imprevedibili come spugne marine, lava, rottami di automobili o semplice legno, sono veramente emblematiche della sua capacità di dare uno spessore tridimensionale alle sue creazioni, con forme che si liberano nello spazio. In altri momenti della sua produzione la superficie della tela diventa protagonista: interamente rivestita di metallo dipinto, di foglie o di carta ci avviciniamo davvero all’aspetto primario dei materiali.
Dai primi anni sessanta intraprende un tipo di pittura figurante personaggi e forme fatte di alveoli delimitati di nero. E’ il ciclo di “hourloupe”, lavori per lo più in poliuretano espanso verniciato di bianco (e nero) con il quale da forma ad una “table porteuse d’instance e de projets” o a personaggi alti e corpulenti, che animano scenografie teatrali. Lo spettatore entra e partecipa alla sua arte (il Jardin d’hiver, costruito ed esposto nelle sale del museo d’arte moderna è veramente l’esempio di questa penetrazione). Nero, rosso, blu e bianco sono i colori che costruiscono i suoi spazi. E questi intrecci di linee, verso la fine della sua vita, acquistano velocità, forza e sicurezza. Siamo davvero entrati nel mondo di Dubuffet.

Articoli correlati
Tarcisio Merati: la poesia nell’Art Brut

I Dubuffet di Dubuffet

Link correlati
www.trigger.ch/artbrut/dubuffet
www.dubuffetfondation.com

Roberta Serra
mostra visitata il 15 settembre 2001



Jean Dubuffet- dal 13 settembre al 31 dicembre 2001- Centre George Pompidou, place George Pompidou. metro Rambouteau.
tutti i giorni escluso il martedì dalle h. 11 alle h. 21, giovedì fino alle h. 23.
Biglietto intero 56 FF 8,54€, tariffa ridotta 42 FF. 6,40€. Prenotazione possibile sul sito FNAC http://www.fnac.fr/billetel/html/seances?codman=DUBUF . Catalogo a cura di Daniel Abadie; éd. Centre Pompidou, Paris, 2001. Prezzo : 360 FF.
Il Centre Pompou è raggiungibile tramite Metrò: Rambouteau, Hôtel de Ville. Autobus
21, 29 38, 47, 58, 69, 70, 72, 74, 75, 76, 81, 85, 96.
Si segnalano inoltre le mostre : Hitchcock et l’art: coincidences fatales ; Adalberto Libera. Le formes de la raison ; Oeuvres sur papiers, fino al 24 settembre 2001).


[exibart]

Visualizza commenti

Articoli recenti

  • Mercato

Lempertz, all’asta un raro ritratto di Alessandro Farnese

Un minuscolo, preziosissimo, olio su rame ad opera del pittore fiammingo Jean de Saive sarà presto in vendita a Colonia.…

4 Maggio 2024 18:18
  • Mostre

Riscoprire l’avanguardia belga: Jef Verheyen al museo KMSKA di Anversa

Dopo una prima fase di digitalizzazione e archiviazione delle sue opere, viene presentato il lavoro di uno dei protagonisti dell'avanguardia…

4 Maggio 2024 16:23
  • Arte contemporanea

Come è nata la più famosa fornace d’arte di Murano? Una conversazione con il fondatore Adriano Berengo

La mostra Glasstress, inaugurata nei giorni di preview della Biennale, riac-cende i riflettori su questa realtà unica, che lavora in…

4 Maggio 2024 16:11
  • Fotografia

Other Identity #110. Altre forme di identità culturali e pubbliche: Black Napkin

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

4 Maggio 2024 14:10
  • Mostre

Frank Auerbach, per una pittura meditativa: la mostra a Venezia

Dopo la vittoria del Leone d’Oro alla Biennale del 1986, l’artista Frank Auerbach torna a Venezia, a Palazzo da Mosto,…

4 Maggio 2024 12:20
  • Progetti e iniziative

Food & Art: a Roma nasce Osteria La Segreta, in pieno stile Via Margutta

Nel cuore di Roma, a via Margutta, la storica strada degli artisti, nasce l’Osteria La Segreta, un progetto dell’architetto Antonio…

4 Maggio 2024 10:10