Categorie: around

fino all’8.I.2011 | Caos e Classicism Art | New York, Guggenheim Museum

di - 10 Novembre 2010
La mostra progettata da Kenneth
E. Silver e Vivien Greene rivela una buona dose di conoscenza della materia. La
scelta di affidare la curatela a Silver, professore alla NYU ed esperto di arte
europea del primo periodo postbellico fa in modo che la rassegna si inserisca
appieno nel nuovo trend didattico di tutta la Fondazione Guggenheim e che ha
visto prove recenti anche a Venezia.

La lettura del periodo dal 1918
al 1936, noto sui manuali come “Ritorno all’ordine”, è concepita secondo uno
schema temporale classico; ogni rampa ha un suo tema che viene poi approfondito
in alcune delle sale interne, sfruttando una narrazione omogenea.

La salita del celebre scivolo di
Wright aiuta la narrazione di questo
racconto, che si snoda fra artisti più o meno noti al pubblico americano e che
presenta qualche sorpresa anche per gli europei.

Gli artisti di punta del periodo
come Picasso, Carrà e de Chirico sono
associati a un sorprendente Braque
postcubista. È ben spiegato anche il salto concettuale di Picasso, che solo nel
1911 concludeva la sua fase cubista e dopo pochi anni si cimentava con figure
quasi monolitiche, ninfe e nereidi della cultura greca, dipinte ed evocate
anche nella ceramica. Molto apprezzata anche la scelta di ricostruire l’affascinante
ambiente presentato all’Esposizione universale di Barcellona del 1929 da Ludwig Mies van der Rohe, un caposaldo nello studio
dell’architettura del periodo, accostati ai disegni dell’altrettanto celebre Le Corbusier.

L’idea di ordinare il mondo
secondo gli schemi di una classicità priva di qualunque ornamento (“less is more”, diceva lo stesso Mies) è
davvero ben riportata, con note illustrative, didascalie chiare e un buon piano
didattico alternativo, così come ormai si usa in ogni sede del Guggenheim.
L’unico neo, che fa un poco sorridere, è la decisione di proporre, all’interno
della sala dedicata all’architettura, gli occhiali di Le Corbusier, scelta dal
sapore un poco kitsch ma infine valida allo scopo di mostrare come, anche nella
scelta degli accessori, i protagonisti del periodo si distinguessero in
sobrietà.

Il pregio notevole di questa
mostra è quello di presentare non solo statue e dipinti, ma tutto l’insieme
delle arti e delle mode. Dunque, presenti pure abiti e mobili nonché una
selezione di film, da Jean Cocteau a
Fritz Lang, inseriti abilmente nel
percorso, che inevitabilmente, seguendo una cronologia serrata, conduce fino
all’avvento dei fascismi. Ci si ritrova così di fronte a eccezionali dipinti
dei “lesser known” Achille Funi e Mario Sironi, nonché alle splendide
maschere di Adolfo Wildt, eccelso scultore di sapore post-liberty,
escluso dai manuali a causa di una simpatia per il fascismo simbolicamente
rappresentata dell’enorme maschera di Mussolini, qui in mostra in prestito
dalla Gnam di Roma.

Nella sezione sulla Germania
nazista, oltre ad alcuni disegni e dipinti di Otto Dix, caustici rimandi al Goya
dei Disastri della guerra, colpisce
più di molte parole il documentario di Leni
Riefenstahl
, Olympia (1936),
mostrato a conclusione del percorso.


La cosiddetta “regista di
Hitler” evoca nel lungometraggio tutti i temi cari non solo alla scellerata
presunzione ariana, quanto piuttosto riporta fedelmente quello che era il
clima, la volontà di ritrovarsi nelle vestigia di un passato candido scolpito
nel marmo di un falso Neoclassicismo, così come Winckelmann lo aveva concepito.

Una bella mostra, che apre alla
comprensione di un periodo singolare della storia dell’arte. Più vicino a noi
di quanto immaginiamo.

chiara di stefano

mostra visitata il 16 ottobre
2010


dal primo ottobre 2010 all’otto gennaio 2011

Chaos and Classicism: Art in France, Italy and Germany 1918-1936

a cura di Kenneth E. Silver e Viviene Green

Solomon R. Guggenheim Museum

1071 5th Avenue at 89th Street (Upper East Side) – 10128 New York City

Orario: da domenica a mercoledì e venerdì ore 10-17.45; sabato ore 10-19.45

Ingresso: intero $ 18; ridotto $ 15

Catalogo Guggenheim Museum Publication

Info: tel. +1 2124233500; www.guggenheim.org

[exibart]

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