Categorie: Arte antica

Il dipinto attribuito a Raffaello dall’Intelligenza Artificiale va in mostra per la prima volta

di - 26 Luglio 2023

Le dispute sulle attribuzioni possono andare avanti per anni e, in certi casi, i dubbi sono destinati a rimanere insoluti, per scarsità di documenti e fonti, oppure per le troppe circostanze e variabili da tenere in conto. Nel caso del Tondo de Brecy, il dibattito sembra aver trovato la parola definitiva, dopo ben 40 anni, grazie all’utilizzo di un software di riconoscimento facciale basato sull’Intelligenza Artificiale, sviluppato e applicato da un team di ricercatori dell’Università di Nottingham e dell’Università di Bradford, in Inghilterra. Considerata una copia di epoca vittoriana, secondo il parere del algoritmo l’autore sarebbe invece proprio Raffaello. La notizia risale ad alcuni mesi fa e suscitò molte discussioni ma da oggi è possibile andare a vedere di persona, con i propri occhi umanissimi, visto che l’opera è per la prima volta esposta al pubblico, alla Cartwright Hall Art Gallery di Bradford.

Hassan Ugail, professore all’Università di Bradford e direttore del centro di visual computing dell’ateneo, ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale in grado di identificare i dipinti degli Old Masters e recentemente ha ribadito che il tondo è di Raffaello. «I miei modelli di IA guardano molto più in profondità in un’immagine rispetto all’occhio umano, confrontando dettagli come pennellate e pigmenti. Testare il Tondo utilizzando questo nuovo modello di Intelligenza Artificiale ha mostrato risultati sorprendenti, confermando che molto probabilmente si tratta di Raffaello», ha spiegato Ugail al Guardian.

Conservato nella collezione di George Lester Winward, che lo acquistò nel 1981, il dipinto su tela misura circa 95 cm di diametro e raffigura una Madonna con bambino. L’aspetto è molto simile a quello di una famosissima opera di Raffaello, la Pala della Madonna Sistina conservata nella Gemäldegalerie di Dresda, in Germania, di cui si credeva potesse essere solo una copia. Ma il confronto diretto tra i volti delle due Madonne, comparati tramite il programma di Intelligenza Artificiale, ha messo in evidenza una corrispondenza del 97%, mentre il confronto del bambino in entrambi i dipinti ha prodotto una somiglianza dell’86%. «Una probabilità statistica molto alta che le opere d’arte siano di autori identici», spiegava Christopher Brooke, ricercatore onorario presso l’Università di Nottingham, esperto di analisi digitale delle immagini e coautore di un documento di ricerca sul ritrovamento.

Il parere degli esperti umani, però, rimane determinante. Sulla paternità di Raffaello concordano anche altri studiosi, tra cui Howell Edwards, collega di Ugail all’Università di Bradford ed esperto di spettroscopia molecolare. Edwards ha scoperto che i pigmenti usati nel Tondo de Brecy collocano saldamente l’opera nel periodo rinascimentale. Ci sono poi le ricerche storiografiche, che hanno riguardato l’associazione del Tondo de Brecy nell’ambito della collezione della Regina Henrietta Maria, moglie di Carlo I, oltre che l’uso del tondo nell’arte rinascimentale. «Con il mio lavoro che utilizzava il riconoscimento facciale e le precedenti ricerche dei miei colleghi accademici, abbiamo concluso che il Tondo e la Madonna Sistina sono senza dubbio dello stesso artista», ha detto Ugail al Guardian.

Non si tratta dell’unico dipinto attribuito a Raffaello dall’Intelligenza Artificiale. A febbraio, Art Recognition, un’intelligenza artificiale che si ispira alla nostra corteccia visiva, ha attribuito a Raffaello un dipinto su tavola dalla paternità lungamente dibattuta dagli esperti umani. Si trattava di un dipinto su tavola del XVI secolo, raffigurante una Madonna con Bambino e San Giovannino. L’opera fu acquistata dal signor Anthony Ayers nel 1995, in un negozio di antiquariato di Cotswold, in Inghilterra, e se l’attribuzione dovesse essere confermata, potrebbe valere anche centinaia di milioni. L’ultima opera di Raffaello venduta in asta fu aggiudicata da un privato nel 2009 da Christie’s, per circa 32 milioni di euro e, in quel caso, si trattava di uno schizzo preparatorio su carta di una testa di Musa per la Stanza della Segnatura.

Il Tondo sarà ora in mostra presso la Cartwright Hall Art Gallery per due mesi, a partire dal 25 luglio. «Siamo lieti di essere il primo posto al mondo ad avere questa straordinaria opera d’arte esposta al pubblico», ha dichiarato l’assessora Sarah Ferriby, membro esecutivo del Bradford Council for Healthy People and Places. «È giusto che Bradford sia stato scelto per questo onore, soprattutto in vista del fatto che il distretto diventerà Città della Cultura del Regno Unito nel 2025. Spero che quante più persone possibile colgano l’occasione per visitare Cartwright Hall, per vedere questa e molte altre grandi opere d’arte che abbiamo in esposizione», ha continuato Ferriby, facendo riferimento a un altro grande artista, maestro della pittura contemporanea, originario proprio di Bradford: David Hockney.

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