©Thomas Lannes courtesy MASSIMODECARLO
Torna Art Basel Paris, alla sua quarta edizione. E intanto le gallerie, ben oltre al Grand Palais, danno il meglio con opening sparsi tra gli arrondissement. Vi indichiamo le dieci mostre da non perdere.
Rue de Turenne, dal 14 al 31 ottobre. Il duo della celebre Prada Marfa del 2005 – una boutique Prada perennemente chiusa nel deserto texano – presenta una scultura iperrealista di un’assistente di galleria installata direttamente nella vetrina di Pièce Unique, visibile a chiunque passi lungo la strada. L’ambiguità tra ciò che è reale e ciò che è messo in scena lascia spazio a molteplici letture: come in gran parte del loro lavoro, October 2025 confonde i confini tra finzione e realtà, introducendo un elemento inatteso che crea un momento di pausa e riflessione.
108 rue Vieille du Temple, dal 20 ottobre al 20 dicembre. In contemporanea con la grande mostra alla Fondation Louis Vuitton, Zwirner dedica una retrospettiva di Gerhard Richter. Caratterizzate da una notevole varietà di scala, tecnica e approccio, le opere in mostra a Parigi mettono in luce la capacità dell’artista di espandere il linguaggio pittorico, spingendo la pittura verso territori concettuali sempre nuovi e interrogandosi sulla natura stessa del dipingere.
4 rue de Ponthieu, dal 20 ottobre al 20 dicembre. Le tele di Albert Oehlen esplorano il tema della bagnante, un motivo profondamente radicato nella storia dell’arte francese. In Endless Summer l’artista si inserisce in questa tradizione con il suo stile espressivo e gestuale: in alcune opere la figura femminile è chiaramente riconoscibile, in altre si dissolve nel puro gesto pittorico, muovendo il suo lavoro tra rappresentazione e astrazione.
76 rue de Turenne, dal 18 ottobre al 20 dicembre. Perrotin ospita due personali: Jean-Michel Othoniel e Cristina BanBan. Othoniel lavora con mattoni e muri, elementi solitamente costruiti per dividere e contenere, che qui si trasformano in simboli di incontro, preghiera e protesta. Nel corso della sua carriera, l’artista ha creato percorsi e architetture che dissolvono i confini. Lorquianas è invece il titolo della personale di BanBan, una serie di grandi dipinti che invitano a riflettere sulla vita e sull’eredità di Federico García Lorca, uno dei poeti più brillanti del XX secolo, reinterpretato attraverso corpi monumentali e un linguaggio pittorico intenso e sensuale.
Nella sede di 64 rue de Turenne, dal 18 ottobre al 29 novembre, la galleria presenta Main-à-dieu di Brent Wadden e la prima personale di Christopher Le Brun. Nei lavori di Christopher Le Brun, il gesto e l’energia del corpo si traducono in ritmo e movimento pittorico, invitando lo spettatore a invertire il proprio modo di guardare. In Main-à-dieu, Brent Wadden intreccia a mano materiali e colori, trasformando la tessitura in un linguaggio artistico che lega passato e presente, lavoro e trance, materia e memoria. Nella sede di 18 avenue Matignon, fino al 20 dicembre, è invece visibile Black & White di Laurie Simmons, una serie di fotografie del 1976 che segnano l’inizio della sua riflessione sull’identità femminile e sulla domesticità.
Al numero 7 di rue Debelleyme, dal 20 ottobre al 22 novembre, la galleria presenta la prima mostra in quindici anni dedicata alla serie Glut (1986–1994) di Robert Rauschenberg e la prima in assoluto in Francia. Realizzate tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta, le sculture-assemblaggi della serie segnano uno dei primi esperimenti dell’artista con il metallo, materiale che trasforma in rilievi da parete e sculture autoportanti costruite con oggetti trovati, assemblati e rivettati insieme. Un corpus che rivela l’anima industriale e poetica del suo linguaggio.
Nello spazio del Marais, Galleria Continua presenta NEED, la prima personale parigina di Berlinde De Bruyckere, fino al 30 dicembre. L’artista belga, figura centrale della scena internazionale, trasforma la galleria in un luogo di intensa emotività con un insieme di sculture monumentali accanto a opere più intime, in bilico tra fragilità e resistenza del corpo. Nella sede di Paris Matignon, fino al 10 gennaio 2026, è invece allestita una mostra dedicata a Christian Bérard, realizzata in collaborazione con Botticelli Antichità. Il progetto nasce dalla riscoperta di una scultura barocca ammirata da Bérard e mette in dialogo i suoi disegni con le opere di Juan Araujo, tracciando connessioni tra passato e contemporaneità.
Situata a 47 rue Saint-André-des-Arts, fino al 20 dicembre, la galleria Mennour ospita una mostra di Daniel Buren costruita su combinazioni geometriche e cromatiche di forte impatto visivo. L’artista francese, maestro della percezione e dell’intervento nello spazio, invita il visitatore a un’esperienza sensoriale e mentale in cui colore, forma e luce ridefiniscono il rapporto tra opera e architettura.
Alla galleria Tornabuoni Art di Parigi, al numero 16 di Avenue Matignon, dal 20 ottobre 2025 al 10 gennaio 2026, si tiene una mostra che mette a confronto due maestri assoluti del Novecento: Giorgio Morandi e Lucio Fontana. Attraverso una selezione di opere emblematiche, Au-Delà indaga il dialogo tra due poetiche diverse ma unite dalla volontà di oltrepassare i limiti della rappresentazione. Da un lato la sospensione contemplativa delle nature morte di Morandi, dall’altro la tensione spaziale dei tagli di Fontana: due linguaggi complementari che riflettono sul rapporto tra forma e spazio, finito e infinito.
La galleria Mariane Ibrahim presenta Door to the Cosmos, una collettiva che intreccia passato, presente e futuro attraverso opere che spaziano dall’antichità a visioni speculative e cosmiche. In mostra lavori di Nick Cave, Michi Meko e Zohra Opoku, insieme alla prima presentazione europea delle opere di George Clinton, icona culturale e leader dei Parliament-Funkadelic. La mostra, che celebra l’eredità afro-futurista, trasforma lo spazio in una costellazione di voci e immaginari che uniscono musica, spiritualità e creazione visiva.
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