Una mostra mastodontica per le dimensioni dello “spazio espositivo” ma anche per quelle delle opere. Vincitore del premio Arte sui cammini 2019, un bando promosso dalla Regione Lazio volto a portare l’arte contemporanea lungo i cammini della spiritualità, Three Gates of IN-Perfection ha inaugurato alcuni giorni fa: Atlante di Davide Dormino, Dialogo infinito di Giancarlo Neri e Connessione di Goldschmied & Chiari, sono le tre opere site-specific collocate lungo la Via Francigena, all’interno del Parco Di Veio. Tre progetti diventati tre opere, specificamente realizzate dagli artisti per un territorio così particolare come il Parco di Veio. Opere verticali e orizzontali, capaci di dialogare pur mantenendo ognuna una propria autenticità.
Il lavoro di Giancarlo Neri riprende una tematica a lui cara che è quella delle sedie, di cui l’artista ha realizzato in passato altri lavori. Qui, però, il tema è raccontato in maniera, se possibile, ancora più poetica, perché a chiusa della struttura di ferro, un arco di dieci metri, ci sono due sedute che si guardano e si osservano. Due posizioni forse scomode, che costringono gli eventuali fruitori a doversi guardare necessariamente. Un passaggio obbligato, quello dello sguardo ma anche del dialogo, così come ci dice il titolo dell’opera, che anche se non è composto da parole, è fatto di incroci, di postura, di incontro.
Più che nella resa finale, che comunque restituisce un lavoro intenso, la bellezza dell’opera di Dormino sta anche e soprattutto in tutto quello che è stato il processo esecutivo. Come un artista di altri tempi, l’artista ha cercato il marmo più adatto, più giusto per quell’opera, ascoltandone il suono, la musicalità, controllandone le fattezze e poi plasmarlo, restituendo allo spettatore qualcosa di completamente nuovo e diverso.
Molto complesso e, allo stesso tempo, emozionante il lavoro del duo Goldschmied & Chiari, in legno, materiale duttile che si incontra perfettamente con questo contesto. Come una sorta di «installazione essenziale», così lo definiscono le artiste, è una seduta circolare che ripete «l’archetipo del cerchio, al di sopra del quale c’è una lanterna con una piccola luce che illumina l’anima». In questo caso, le due artiste hanno preferito un materiale caldo, che più facilmente potesse fondersi con il paesaggio, diversamente dagli altri due lavori che, invece, riescono a integrarsi grazie ad altre peculiarità. Sulla seduta, una frase ispirata a San Francesco: un solo raggio di sole è sufficiente per illuminare milioni di ombre.
A completamento delle installazioni lungo la via Francigena, una mostra fotografica di Angelo Cricchi, dal titolo “Epilogo”, che racconta tutto il processo di realizzazione del progetto Arte sui Cammini.
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