«Da dove veniamo e dove vogliamo andare?». Da questa domanda fondamentale riparte Bart van der Heinde, direttore di Museion di Bolzano, presentando il programma espositivo e di attività del prossimo anno. «Con HOPE, terzo capitolo di TECHNO HUMANITIES, ci siamo posti nel 2023 l’obiettivo di creare spazi di speranza, comunità e appartenenza e di intendere il museo come un luogo attivo di immaginazione e di riscrittura della storia», continua il direttore, che per il 2024 anticipa «Un confronto critico e proficuo con il patrimonio culturale e per attivare un dialogo tra giovani artiste e artisti visionari e figure storiche di riferimento. Al centro del programma, con un’attenzione sia regionale che internazionale, troviamo forme sostenibili di coproduzione, costruzione di comunità e solidarietà ».
Il programma espositivo primaverile ruota intorno al concetto di rinascita. Le pratiche rigenerative saranno al centro di RENAISSANCE_2024, una grande mostra di opere di giovani artiste e artisti legati a Milano e all’Alto Adige: AliPaloma, Monia Ben Hamouda, Costanza Candeloro, Filippo Contatore, Isabella Costabile, Binta Diaw, Giorgia Garzilli, Sophie Lazari, Lorenza Longhi, Magdalena Mitterhofer, Jim C. Nedd, Luca Piscopo, Raphael Pohl, Davide Stucchi, Tobias Tavella. La mostra sarà curata da Leonie Radine e sarà visitabile dal 23 marzo all’1 settembre 2024.
In contemporanea, verrà riesaminata l’opera dell’artista ed editore Ezio Gribaudo. In collaborazione con il Kunstverein di Graz e l’Archivio Gribaudo di Torino, la mostra, a cura di Tom Engels e Lilou Vidal, in collaborazione con Leonie Radine, vedrà contributi sonori di Tomaso Binga, CAConrad, Bryana Fritz, Susan Howe e David Grubbs, Katalin Ladik, Hanne Lippard, Nat Marcus, Patrizia Vicinelli. All’interno di una scenografia del milanese Davide Stucchi, la mostra esplorerà il lavoro di Gribaudo da una prospettiva contemporanea come pratica rigenerativa e collettiva tra arte, poesia e design.
Altre figure storiche chiave italiane, il cui impegno socioculturale fa da modello per la pratica istituzionale di Museion, sono Alberto Garutti e Ugo Carrega: i loro progetti Cubo Garutti e Mercato del Sale saranno al centro di due esposizioni legate alla collezione. Attraverso il loro lavoro su libri, nelle Accademie o nei centri culturali, i tre artisti sopracitati condividono un ruolo centrale di mediazione transdisciplinare, collegando realtà artistiche regionali e internazionali. Nel 2024 ricorre anche il centesimo compleanno dell’artista gardenese Adolf Valazza, al quale Museion dedica un omaggio partendo da opere della collezione.
Infine, da settembre, la Collezione Enea Righi, una delle più importanti di arte contemporanea a livello internazionale, occuperà per la seconda volta dal 2010 l’intero edificio, approfondendo la sua lunga collaborazione con Museion. Con il titolo Among the Invisible Joins, ripreso da uno scritto di Virginia Woolf, la mostra riunisce opere impegnate dal punto di vista sociopolitico e poeticamente toccanti, con posizioni emergenti e affermate a livello internazionale, tra arte, architettura e design.
Altri esempi chiave che delineano la sinergia tra pubblico e privato del 2024 sono due collaborazioni con fondazioni internazionali e le relative borse di studio, a sostegno dell’arte contemporanea emergente. La prima, attivata in occasione di RENAISSANCE_2024, vedrà l’assegnazione, a un artista parte della mostra del VG Award alla Vordemberge-Gildewart Foundation, di un premio del valore di 60mila franchi svizzeri. La seconda occasione è una borsa di produzione per artiste e artisti del Sud-Est asiatico impegnati con i media, assegnata da Museion insieme alla Han Nefkens Foundation, che finanzia ogni anno un’opera video del valore di 15mila dollari. Quest’anno è stato sostenuto l’artista Truong Công Tùng, il cui nuovo film sarà proiettato nel 2024 in varie istituzioni in Asia e a Bolzano, per poi diventare parte della collezione di Museion.
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