Megan Reed Studio / Courtesy: Megan Reed
Dopo otto anni di ricerca sul campo, residenze dâartista e sperimentazioni site specific nella campagna novarese di Agrate Conturbia, Cascina IDEA di Nicoletta Rusconi Art Projects inaugura un nuovo capitolo del suo percorso: per la prima volta, il progetto varca i confini del suo spazio originario per approdare a Milano, nella sede di Casa C&C Milano, in via Brera, grazie alla nuova collaborazione con il celebre marchio di tessuti e arredamento. La residenza continuerĂ comunque a operare nella sede a 30 minuti da Milano.
A dare il via a questa fase metropolitana sarĂ lâartista statunitense Megan Reed, che porta in mostra un corpo di lavori intensamente fisico, performativo. I suoi assemblaggi pittorico-scultorei si nutrono di teatro, archeologia e stratificazioni culturali, intrecciando gesti e materiali in installazioni dal forte impatto visivo e simbolico.
Cascina IDEA â Independent Domus Exhibiting Art è nata come prosecuzione di Cascina Maria, la residenza dâartista in una ex dimora immersa nella natura che, dal 2017, ha ospitato artisti internazionali, tra cui Igshaan Adams, Francesco Arena, Riccardo Beretta, Christiane LĂśhr ed Eva KotĂĄtkovĂĄ. Gli spazi rurali, nei quali si inseriscono gli interventi esterni realizzati da autrici come Letizia Cariello e Giulia DâOlio, vogliono riportare gli artisti en plein air, offrendo unâalternativa valida agli hangar o ai white cube. Il primo artista ospite della nuova sede è stato Federico Pepe, nellâestate del 2020, a cui poi sono seguiti, tra gli altri, Thomas De Falco, Belen Uriel e Sarah Entwistle, con spin off come lâintervento di Genuardi/Ruta alla Masseria Canali, nel Salento.
Lâarrivo di Cascina IDEA a Milano non segna una fuga dalla campagna ma lâespansione di un ecosistema creativo che continua a crescere, spostando i propri confini senza tradirne la vocazione. Nata a Carmel, California, nel 1974, Reed lavora con materiali di recupero, scarti industriali e frammenti del quotidiano, trasformandoli in totem antropomorfi che evocano antiche comunitĂ , riti collettivi e forme arcaiche di socialitĂ . Le sue opere, sempre in bilico tra installazione e performance, appaiono come organismi in mutazione, presenze attive nello spazio. Come Stonehenge o altre architetture rituali, le sculture diventano catalizzatori energetici, dispositivi relazionali che ridefiniscono la percezione dellâambiente e lo trasformano in palcoscenico.
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