Daniel Knorr, Pezzi di Ricambio, 2022, exhibition view, ph. Amedeo Benestante (Lecce)
Nato a Bucharest nel 1968, Daniel Knorr frequenta l’Accademia di Belle arti di Monaco, successivamente si trasferisce a Berlino negli anni Novanta, partecipa a Documenta 14, a Kassel e ad Atene; nel 2005 ha rappresentato la Romania alla 51 Biennale di Venezia con il suo lavoro “Influenza europea”. Il lavoro di Daniel Knorr affronta questioni storiche, sociopolitiche, economiche e biopolitiche all’interno del contesto artistico, adottando approcci concettuali e spesso partecipativi. Ad Atene, per Documenta 14 (2017), Knorr ha agito come un archeologo contemporaneo raccogliendo oggetti lasciati per le strade della città, che sono stati successivamente pressati in libri davanti agli occhi del pubblico. A Kassel, alcuni mesi dopo, fece salire del fumo bianco dalla torre Zwehrenturm per l’opera “Expiration Movement”.
Nel 2019, per Art Basel Unlimited, realizza la performance Laundry nella quale organizza un vero e proprio “autolavaggio artistico” dove automobili, costituite da tele di differente formato unite tra loro, vengono “lavate” anche se sarebbe più corretto dire “sporcate” o “dipinte” da una serie di spazzole intrise di colori brillanti pompati attraverso un singolare macchinario. Questa inversione metaforica del significato di lavaggio è evidente nei risultati ottenuti: automobili immacolate, che somigliano a prototipi anonimi di modelli famosi, attraverso il passaggio tra le spazzole, acquistano vita propria con personalizzazioni uniche, frutto di un’automazione che si sostituisce alla figura dell’artista stesso. Knorr trasforma il momento feticistico dell’autolavaggio industriale nella materializzazione creativa e sensuale di una pratica artistica.
In mostra alla galleria Fonti troviamo due grandi installazioni che sono state generate da questo processo: Cadillac 2019, con le tele che la componevano disseminate sulla parete della sala espositiva e Smart 2019, presentata invece nella sua formazione che richiama il modello di automobile che tutti conosciamo. Lo spettatore che osserva queste opere si trova dinnanzi al risultato di una performance ideata dall’artista ma eseguita da una macchina con un processo di automazione che richiama all’industria ed allo stesso tempo rievoca suggestioni ed associazioni con la pittura storica e contemporanea. Daniel Knorr con la sua delega del gesto creativo critica fortemente il mondo della produzione artistica; le scritte “Pop”, “Dada”, “Surrealism” ecc. che scorrono sul pannello led che sovrasta la macchina del lavaggio ne sono una chiara ed evidente prova. L’azione provocatoria di Daniel Knorr, carica di trasgressione, crea uno scenario concettuale e minimalista che riflette la sua profonda visione della società contemporanea sempre più dominata dal consumo.
La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…
Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…
La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…
Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…
È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…
La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…