Cezary Poniatowski, ph. N. Maliakos
La Fondazione Ermanno Casoli ha annunciato il vincitore della 23ma edizione del suo Premio, dedicato al dialogo tra arte contemporanea e impresa: per il 2025, il riconoscimento è stato conferito all’artista polacco Cezary Poniatowski, che realizzerà un’opera site specific per Elica Group Polska, lo stabilimento di Elica a Jelcz-Laskowice, in Polonia. Il progetto, curato da Jakub Gawkowski e Marcello Smarrelli, celebrerà anche i 20 anni di attività di Elica nella regione, come ricordato da Francesco Casoli, presidente della società leader nella produzione e nel design dei sistemi aspiranti da cucina: «Siamo orgogliosi che il Premio Ermanno Casoli, un progetto che incarna i valori identitari di Elica, si tenga per la prima volta nello stabilimento in Polonia». Nelle scorse edizioni, il Premio è stato assegnato a Jorge Sagatorre, Matteo Fato, Patrick Tuttofuoco, Elena Mazzi, Andrea Mastrovito, Yang ZhenZhong, Danilo Correale, Anna Franceschini, Francesco Barocco, Francesco Arena, Eugenio Tibaldi, Claire Fontaine e Agostino Iacurci.
L’opera che Poniatowski andrà a realizzare prosegue la sua ricerca incentrata sul rapporto tra l’individuo e il mondo che lo circonda, attraverso la trasformazione di oggetti quotidiani in composizioni scultoree, esplora temi di memoria, percezione e relazione con il materiale. Nella sua pratica, l’artista, che vive e lavora tra Varsavia e Creta – e che abbiamo visto anche in Italia, nel 2021, per la sua mostra nella cornice medievale della Basilica di San Celso, a Milano – indaga le modalità attraverso cui la percezione arriva a plasmare il significato, riconoscendo forme familiari in strutture astratte.
«La ricerca di Poniatowski indaga il modo in cui la percezione plasma il significato, come riconosciamo forme familiari in composizioni astratte e come i materiali legati a funzioni domestiche o di uso comune possano assumere una valenza culturale ed emotiva. Questo approccio alla scultura e alle sue relazioni con lo spazio lo colloca tra le voci più interessanti della scena artistica internazionale», ha spiegato Gawkowski, co-curatore di questa edizione del Premio Ermanno Casoli e capo del Dipartimento di Arte Moderna presso il Muzeum Sztuki di Łódź.
Poniatowski porterà questo approccio nel suo progetto vincitore del Premio Ermanno Casoli che, come anche per le precedenti edizioni, prevede il coinvolgimento diretto dei dipendenti di Elica. L’artista si concentrerà dunque sul concetto di “respiro”, inteso sia come processo fisiologico che come metafora di circolazione, flusso e trasformazione. Attraverso l’interazione con le tecnologie avanzate dell’azienda, il progetto stabilirà un legame tra i processi atmosferici e i cicli metabolici del corpo umano. Un tema che parla tanto della funzionalità dei prodotti Elica – che “lavorano” sul ricambio di aria – quanto della condizione umana e, per estensione, dei rapporti tra l’individuo e il suo ambiente tecnologico.
«Il Premio Ermanno Casoli ha sempre avuto l’obiettivo di favorire il dialogo tra arte e impresa, utilizzando il linguaggio universale dell’arte per ispirare nuove prospettive e modi di pensare», ha aggiunto Smarrelli, Direttore artistico della Fondazione Ermanno Casoli. «Lo facciamo in tutti i paesi in cui Elica opera, diffondendone i valori a livello globale e rafforzando il profondo legame tra creatività e innovazione. Grazie alla sua pratica artistica che affronta questioni cruciali quali la condizione umana e il suo rapporto con la tecnologia e l’ambiente, siamo certi che il contributo di Cezary Poniatowski avrà un impatto profondo e duraturo sull’azienda e sui suoi dipendenti».
L’opera di Poniatowski verrà inaugurata nel giugno 2025 a Jelcz-Laskowice, «Un progetto che – ha dichiarato Katarzyna Wieteska, HR Manager di Elica Group Polska – non è solo una celebrazione del ventesimo anniversario di Elica Polska, ma anche un’opportunità per rafforzare il legame e il senso di appartenenza all’interno del nostro gruppo. Attraverso l’arte vogliamo ispirare collaborazione, creatività e valori condivisi tra i nostri dipendenti, rafforzando quel forte legame che definisce la cultura aziendale di Elica».
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