Banksy, Scar of Bethlehem, 2019, courtesy l'artista
Chi pensava che il Natale 2019 di Banksy potesse concludersi con il murales di Birmingham dedicato ai senzatetto apparso a inizio dicembre, da ieri deve considerare una nuova opera: “Scar of Bethlehem” – ovvero la cicatrice, ma anche lo sfregio di Betlemme -, a cui si aggiungono le parole “A modified nativity set fot the @walledoffhotel”.
Si tratta di un tradizionale presepe composto dalla Sacra Famiglia, dal bue e dall’asino, in stile classico, posizionati davanti a cinque pannelli che riproducono i prefabbricati – con tanto di foro in alto – con cui è costruito il muro di Gerusalemme, su cui si leggono i graffiti con le parole “amore” e “pace”, in inglese e in francese. Sul pannello centrale un foro di mortaio che assume le ambigue sembianze della stella cometa presente sopra a ogni presepe.
Il sottotitolo fa riferimento al Walled Off Hotel, l’albergo che Banksy, che in più occasioni ha manifestato la propria sensibilità verso il conflitto israelo-palestinese, ha aperto a Betlemme nel 2017, con vista sul muro edificato da Israele per separare la città palestinese dai territori di Gerusalemme Est.
Nel gift shop dell’hotel sono acquistabili diverse sculture di Banksy e realizzati da maestranze locali, che hanno come ambientazione il muro, fanno riflettere sulla situazione di Gerusalemme e i cui proventi sono utilizzati per far proseguire l’attività dell’hotel e per vari progetti sociali.
Sarebbe interessante poter chierede a Banksy se la data scelta per la diffusione di “Scar of Bethlehem” via Instagram sia casuale o meno: ieri era la viglia della festa di Hanukkah, la festa delle luci, che quest’anno inizia la sera del 22 dicembre, la seconda festa religiosa più importante del calendario ebraico e ricorda la liberazioni di Israele dagli occupanti ellenici nel secondo secolo avanti Cristo.
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