Maria Dompè, To the women who are not allowed to fulfill their dreams!, Villa Carlotta, 2025
Affacciata sulle rive del lago di Como, di fronte a Bellagio, Villa Carlotta valorizza da sempre l’arte e il patrimonio della collezione, un gioiello di arte e natura. Con oltre 500 specie vegetali, il giardino di Villa Carlotta è un piccolo paradiso botanico. Camelie, azalee, palme e bambù convivono in armonia tra terrazze, antiche serre e alberi secolari. È qui che il 26 giugno 2025 è stata presentata l’opera ambientale To the women who are not allowed to fulfill their dreams! – A tutte quelle donne a cui non è permesso realizzare i propri sogni! dell’artista romana Maria Dompè, a cura di Elena Di Raddo e coordinato dalla direttrice della villa Maria Angela Previtera. In occasione della serata inaugurale, il coro femminile Hildegard von Bingen, fondato e diretto da Tiziana Fumagalli, ha eseguito alcuni brani del tradizionale repertorio polifonico.
Come racconta la direttrice Maria Angela Previtera, «L’opera ambientale di Dompè è stata ideata in linea di continuità con il percorso che dalla porta del bosco sale sulle alture soprastanti il giardino, seguendo gli antichi sentieri tracciati dai proprietari della Villa che, dal Settecento ai primi del Novecento, hanno modellato il parco e messo a dimora alberi secolari».
Edificata dai marchesi Clerici di Milano, nel 1801 la proprietà della villa passò a Giovanni Battista Sommariva, appassionato collezionista d’arte, a cui si devono le acquisizioni di opere di Antonio Canova, Berthel Thorvaldsen e Hayez, e in seguito donata alla principessa Carlotta, moglie del terzo proprietario della Villa, la cui breve vita terminò a 23 anni durante il parto del quarto figlio. È a lei e a tutte le donne che lottano per il proprio futuro che Dompè dedica l’opera, realizzata in stretta collaborazione con il team di 13 giardinieri della Villa, che quotidianamente si prendono cura del verde e dei fiori. Il parco, di oltre 10 ettari, si sviluppa verso l’alto: dell’età seicentesca restano l’ampio giardino all’italiana, l’agrumeto e i viali principali, tra sempreverdi e sequoie. Oggi vi crescono ulivi patriarchi, tra le specie più antiche, viti e piante da frutta, oltre a platani, erbe esotiche e rododendri, il cui nuovo bosco risale agli anni ’90.
All’interno della Sala dei Gessi, l’opera effimera, della durata di due giorni, è stata realizzata dall’artista con la collaborazione di Livia Crispolti e dei suoi studenti del corso di Cultura tessile dell’Accademia di Belle Arti di Brera, intorno al tema del femminile. Riso bianco, petali di rose, garofani e ortensie sono posti intorno a un profumato centro di incenso e circondati da bianchi tessuti sari decorati a mano.
Uscendo nel giardino di Villa Carlotta, superata il bellissimo squarcio esotico della Valle delle Felci, la parte più alta del giardino accoglie l’intervento di Maria Dompè, ideato a stretto contatto con i giardinieri. Un sentiero delineato da linee metalliche e trucioli profumati guida un percorso a spirale al cui centro è in crescita una rigogliosa aiuola di fiori, tra cui magnolie, rose, amelanchier, echinacee, edere, che fioriranno in periodi differenti dell’anno.
«Ho lavorato nell’intreccio tra la mia pratica artistica, la storia del giardino e il rispetto delle diverse specie, in un gioco di forme in cui la spiritualità dell’una compenetra nell’altra”, racconta Dompè. “Ho voluto ricordare le armonie delle forme apprese in Giappone e i colori dall’India, due paesi in cui ho passato molto anni di ricerca. Coltivare e avere cura del giardino significa accettare il cambiamento, come scriveva Gilles Clément».
Un intervento a verde permanente quello di Maria Dompè, un’offerta al bosco di Villa Carlotta, alla natura, dalle donne per le donne, un invito a prendersi cura del proprio equilibro e della relazione che, ogni giorno, intessiamo con l’ambiente e la natura che ci ospitano.
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