Luigi Citarrella. Palazzo Oneto di Sperlinga, Palermo
In occasione dell’Undicesima Settimana delle Culture, il settecentesco Palazzo Oneto di Sperlinga ospita a Palermo, dal 30 aprile all’8 maggio 2022, il binomio espositivo caratterizzato dagli artisti locali ASO ART, pseudonimo di Salvo Agria e Luigi Citarrella, organizzato dall’Associazione Culturale Aurea Phoenix e curato da Andrea Guastella. «La mostra è stata pensata in relazione al sito, nonché edificio storico al centro di Palermo, utilizzato per anni come magazzino di forbici e giocattoli, di recente restituito al suo splendore grazie al mecenatismo di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, che lo ha restaurato e adibito ad ambiente espositivo, cominciando dalla edizione palermitana di Manifesta», spiega il curatore in un nostro colloquio.
Con tale progetto, Agria approda al risultato di una sperimentazione lunga più di 20 anni che si origina dalla pittura e giunge al mezzo fotografico e digitale, oggi sintetizzato nel Salone d’Onore del Palazzo; Citarrella, invece, che possiede una matrice materica, comprendente il marmo, l’argilla e la resina, guarda sia alla tecnica antica del calco sia alle pluralità del linguaggio contemporaneo.
Il primo riflette la plasticità dei moti affrescati nell’anatomia di figure antropomorfe, spesso bendate, contorte o di spalle. Il secondo prosciuga l’umanità dai suoi colori, lasciandola in uno stato di attesa anestetizzante, evocata da sguardi puerili e ieratici, materializzata dalla ruggine di vetture ricreate. Nell’antichità il calco era visto come “un’opera d’arte non finita” che, da prassi preparatoria, diviene modello tridimensionale dal valore estetico di “realtà”, giungendo ad essere considerato una creazione a sé stante, carica di densità storica.
«Salvo Agria, coi suoi Angeli Mortali, ha fatto scendere sulla terra le figure mitologiche campeggianti nelle glorie del soffitto; ha, dunque, rovesciato l’alto col basso, lavorando sulla dimensione del tempo, sul recupero della memoria. Luigi Citarrella, al contrario, ha lavorato sullo spazio: le sue figure e i suoi oggetti “alla ricerca di un ideale”, come la Fiat Cinquecento in resina a grandezza naturale, portano l’esterno, la vita cittadina all’interno del salone. Entrambe le mostre sono quindi restituzioni: della Città al Palazzo e del Palazzo alla Città», afferma Guastella. La “complementare lontananza” che contraddistingue le opere è suggerita dallo stimolo ripetitivo e dal senso di congelamento della stessa umanità che le abita. L’intenzione è quella di restituire «A tutti i palermitani desiderosi di riscatto, un’occasione di bellezza e arricchimento culturale», dichiara il direttore artistico di Palazzo Oneto di Sperlinga, Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona.
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