Patrizio di Massimo, The Sbaffoni’s, 2022, Oil on linen in artist frame. Photo Credit: Eleonora Agostini. Private Collection, Basel
Dopo la doppia mostra di Alice Visentin e Tai Shani, la Galleria Giò Marconi inaugura il 2025 con Patrizio di Massimo. Amici, Nemici, Letti e Mariti (Friends, Foes, Beds and Beaus), prima personale in questo spazio milanese, è il frutto di un anno di lavoro dell’artista. Le opere, nate nello studio di Londra, seguono un principio di esplorazione continua dei sentimenti e delle relazioni intraprese con il mondo circostante. In questa ricerca, si materializzano non solo amici ma anche luoghi, oggetti e animali, come la coccinella in Amuleto (Coccinella Magenta) (2024), che apre il percorso di visita in galleria. Tutti questi elementi sembrano muoversi e agire all’interno delle tele, in danze vorticose di panneggi, litigate ironiche e sguardi decisi.
Per Amici, Nemici, Letti e Mariti (Friends, Foes, Beds and Beaus), di Massimo gioca sulla planimetria della galleria articolando il percorso espositivo in “Stanze”. Ciascuna di esse esplora tematiche diverse tra cui l’identità, il quotidiano, la mascolinità e l’introspezione. Questa scelta permette al pubblico di introdursi gradualmente nella pratica dell’artista, per esplorare non solo la superficie ma anche le sfumature profonde dell’io. Evidente è la caratterizzazione dei protagonisti, di solito amici e parenti fotografati in studio e poi dipinti dopo una rielaborazione digitale dello scatto.
La Stanza dei Litigi è già un buon esempio di questa scelta. Qui, i riferimenti al proprio vissuto, come le aule dell’Accademia di Brera o il Salone della Triennale, fanno da scenario per dispute tragicomiche di alcune amicizie del periodo universitario. Tra questi, gli artisti Michele Gabriele e Monia Ben Hamouda, Beatrice Marchi e Gaia Fugazza. Passando alla Stanza degli Uomini, di Massimo indaga la mascolinità attraverso i ritratti di soggetti diversi, dipinti in pose classiche. Nelle tele, due coppie di uomini, rispettivamente l’artista Gray Wielebinski con lo scrittore Asa Seresin e il duo Formafantasma (Andrea Trimarchi e Simone Farresin), si intrecciano con un fermo Roberto Bolle e con la vita personale dell’artista. Ne Il Dottore (Umberto e Patrizio) / The Doctor (Umberto and Patrizio) (2024), che rappresenta un abbraccio sentito con il padre, e Nike (Federico, Clementina, Dorotea and Costanza) (2024), viene anche introdotto il tema della sala seguente.
La Stanza della Famiglia, infatti, esplora la relazione tra Patrizio di Massimo, la moglie Nicoletta Lambertucci e la figlia Diana. I ritratti, appartenenti alla serie 28B Erlanger Road, offrono uno spaccato della sfera domestica. Ambientate in camera da letto, la pittura cattura i legami in modo dolce e sincero.
L’ultima sala è la Stanza dei Letti Vuoti, che fa da eco alla precedente per le ambientazioni dei sei grandi dipinti monocromi. Al loro interno, come suggerisce anche il nome, i protagonisti sono lenzuola e cuscini, disposti in modi diversi in ciascuna delle opere. In questo percorso verso l’astrazione, l’assenza della figura umana è solo apparente. I tre cuscini presenti in ciascun quadro, nonostante le varie disposizioni, evocano l’immagine di una famiglia. Per usare le parole di Chiara Nuzzi, «possiedono un elemento epifanico che impregna la stanza di un’atmosfera meditativa», tema caro a di Massimo che ha scelto per questo gruppo un collegamento con i sette chakra e i colori dello spettro cromatico.
All’interno delle tele esposte da Patrizio di Massimo alla Galleria Giò Marconi è praticamente impossibile non venire catturati dai colori decisi, dal chiaroscuro plastico e dagli sguardi dei protagonisti. Tra gli aspetti sorprendenti, vi è sicuramente la pungente espressività delle figure, molte delle quali guardano dritto verso il proprio interlocutore al di fuori della tela. Ma anche quando l’essere umano viene meno, come nel caso delle tele della Stanza dei Letti Vuoti, si percepisce l’individuo nella sua assenza, assorto nei propri pensieri e in qualcosa che è stato: un atto di meditazione.
La mostra Amici, Nemici, Letti e Mariti (Friends, Foes, Beds and Beaus) sarà visitabile fino all’8 marzo 2025.
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