Nico Vascellari, Unknown Eyes (dettaglio), 2021. Courtesy Studio Vascellari e FNDR, Roma © Daniele Molajoli Photography
Aprirà il 9 dicembre, presso gli spazi della Fondazione Pino Pascali, a Polignano a Mare, la mostra personale di Nico Vascellari, vincitore della 24ma edizione del Premio Pino Pascali. Ad annunciare la nomina, il presidente Stefano Zorzi. In occasione della mostra, visitabile fino al 9 aprile 2023, sarà proposto un intervento installativo inedito dal titolo “Tre, quattro galline”, interamente prodotto e acquisito dalla Fondazione Pino Pascali attraverso i fondi stanziati dal PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea, annunciati già a luglio 2022 e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
«La natura, analizzata e rielaborata nelle sue connotazioni visive e semantiche, costituisce uno dei soggetti privilegiati dell’indagine di Nico Vascellari», si legge nelle motivazioni della commissione del Premio Pascali, presieduta da Rosalba Branà, già direttrice della Fondazione, e dai curatori Roberto Lacarbonara e Pier Paolo Pancotto. «L’artista affronta da sempre questo tema articolando la propria ricerca in diverse soluzioni – sia sotto il profilo metodologico che iconografico – e focalizzando l’attenzione sull’azione a volte distruttiva e irruenta degli eventi naturali. I fenomeni ancestrali della relazione uomo-ambiente e uomo-animale, diventano in Vascellari nuclei tematici per ridefinire le ritualità antropologiche del folklore popolare e dei movimenti culturali underground attraverso approcci sciamanici».
L’evento si svolgerà parallelamente presso Exchiesetta, spazio iconico nel centro cittadino di Polignano a Mare che ospitò le prime edizioni del Premio Pino Pascali negli anni dal 1969 al 1979, dove sarà esposta un’opera della mostra visibile per l’intera giornata.
Nato a Vittorio Veneto e attualmente a Roma, Nico Vascellari ha spesso lavorato attraverso una originale sovrapposizione tra i linguaggi della performance e dell’installazione, proponendo lavori di impatto, in cui il corpo – spesso quello dell’artista – agisce e viene agito. Oltre a sculture, disegni, collage e video, fondamentale anche la dimensione sonora, esplorata attraverso la creazione di una misteriosa rock band musicale, i Ninos Du Brasil. Frequenti anche le incursioni nei mondi della moda e della produzione, con la sezione Codalunga e le collaborazioni con brand di design come Seletti. Questa ibridazione tra natura, folclore, underground e magia, proiettano l’artista verso una ricerca governata da azioni che alludono al rito tribale, al mondo arcaico e al confine tra espressione individuale e coscienza collettiva.
Tra le mostre personali: Museion, Bolzano (2010), National Gallery of Arts, Tirana (2015), Estorick Collection of Modern Italian Art, Londra (2016), Accademia di Francia – Villa Medici, Roma (2016), Whitworth Art Gallery, Manchester (2016), Palais de Tokyo, Parigi (2017), MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma (2018), La Fondazione, Roma (2021). Tra le mostre collettive, ricordiamo le partecipazioni a manifestazioni internazionali quali Biennale di Venezia (2007), Quadriennale di Roma (2008), Manifesta, Rovereto (2008), Biennale di Architettura, Venezia (2010), Biennale di Lione (2019), Biennale di Belgrado (2021), Biennale di Mercosul (2022).
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