Catherine Nichols, 2021, Copyright Peter Rigaud
Originaria dell’Australia e di base a Berlino, Catherine Nichols è stata nominata Creative Mediator di Manifesta 14, che si terrà a Pristina, in Kosovo, nel 2022. “it matters what worlds world worlds: how to tell stories otherwise” sarà il titolo della nuova tappa, che sarà dedicata all’esplorazione delle varie modalità di narrazione collettiva, oltre che allo sviluppo di nuove pratiche di storytelling. A partire dalla stessa definizione del ruolo di Nichols che, seguendo il lessico aggiornato e sperimentale di Manifesta, non sarà una “curatrice” o una “direttrice artistica” ma, appunto, una Mediatrice Creativa.
Oltre al Palazzo della Gioventù e dello Sport, un monumento risalente al periodo ex jugoslavo, epicentro di Manifesta 14 sarà dunque il Centro per la Pratica Narrativa, che sarà localizzato nella Hivzi Sylejmani Library. Obiettivo dei progetti laboratoriali e degli interventi artistici sarà far uscire lo sotrytelling dai binari della storiografia, per dimostrarne la vitalità e l’urgenza, soprattutto nelle sfere della politica e del sociale. Prendendo spunto dalle parole di Hannah Arendt, le azioni messe in campo, in collaborazione con individui e collettivi locali e internazionali, punteranno ad allenare attivamente l’immaginazione, per realizzare nuovi mondi. Nichols lavorerà a stretto contatto con l’architetto italiano Carlo Ratti, già nominato alla guida del piano di studio urbanistico pre-Biennale, che Manifesta porta avanti dalle edizioni di Palermo e di Marsiglia. Per Manifesta 14, Ratti ha presentato un nuovo modello di urbanistica partecipata.
«Manifesta 14 Pristina è focalizzata sulla creazione di modelli di coinvolgimento socioculturali, urbani e artistici», ha commentato Hedwig Fijen, fondatrice e direttrice di Manifesta. «Abbiamo selezionato Catherine Nichols, come studiosa di arte e letteratura, curatrice e scrittrice, per portare la sua vasta conoscenza e la sua visione nell’elaborazione di programmi interdisciplinari che esplorino forme democratiche alternative e realizzino progetti di trasformazione artistica. La sua competenza si inserisce perfettamente in quelle pratiche artistiche che esplorano nuove comunità creative concentrandosi sulle possibilità di vivere, lavorare e prendersi cura gli uni degli altri, in un’epoca che ha urgente bisogno di una strategia di sostenibilità ambientale».
Curatrice di diverse mostre in Germania, Catherine Nichols è attualmente la direttrice artistica di beuys 2021, il programma che la regione della Renania Settentrionale-Vestfalia ha dedicato a Joseph Beuys, in occasione del centenario della nascita del grande artista sciamano. Lavorando in maniera interdisciplinare, inclusiva e sostenibile, Nichols ha recentemente avviato un laboratorio di forme radicali di collettività democratica.
«Quando ho visitato Pristina, le persone che ho incontrato, le conversazioni che ho avuto, il lavoro che ho osservato, mi ha restituito un senso palpabile di energia trasformativa, che risiede nelle storie e nelle azioni, nelle stesse pratiche di storytelling», ha spiegato Nichols. «Qui puoi realmente sentire che è la narrazione che fa esistere il dominio pubblico: lo spazio tra te e me. Sono felice per la prospettiva di lavorare a Manifesta 14 insieme ad artisti, pensatori, scienziati e cittadini da tutta Europa e oltre, per esplorare come lo storytelling possa renderci capaci di rapportarci l’uno con l’altro e agire insieme, per portare avanti un mondo condiviso e più-che-umano».
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