HaleTenger, Buyukada, 16ma Biennale di Istanbul, 2019, ph. David Levene
Grandi manovre alla Biennale di Istanbul: Kevser Güler è stata nominata nuova direttrice della manifestazione organizzata dalla IKSV – Istanbul Foundation for Culture and Arts, la cui 18ma edizione si terrà dal 14 settembre al 17 novembre 2024. Curatrice e ricercatrice, Güler assumerà l’incarico a partie dal 15 gennaio 2024, prendendo il posto di Bige Örer.
In una storia che intreccia vari personaggi e contesti, compresa la Biennale di Venezia, negli scorsi mesi la IKSV è stata al centro di veementi proteste. A scatenare la disussione, la nomina, annunciata ad agosto 2023, di Iwona Blazwick a curatrice della 18ma Biennale di Istanbul. All’unanimità, il comitato aveva segnalato per la posizione Defne Ayas ma, alla fine, l’IKSV aveva preferito nominare Blazwick, storica direttrice della Whitechapel Gallery di Londra e dal curriculum irreprensibile ma tra i componenti dello stesso comitato consultivo, composto anche da Yuko Hasegawa, direttrice del 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa, Agustín Pérez Rubio, curatore indipendente e già direttore museale, Selen Ansen, curatrice e storica dell’arte, e dall’artista turco-armeno Sarkis.
Ayas aveva già curato il Padiglione turco alla Biennale di Venezia del 2015, che prevedeva proprio una mostra di Sarkis. Nel catalogo era stato pubblicato anche un saggio scritto da Rakel Dink, vedova del giornalista turco-armeno Hrant Dink, assassinato a Istanbul nel 2007, nel quale si faceva riferimento al «Genocidio armeno». Il catalogo fu ritirato a seguito di una denuncia del governo turco.
Per esprimere il proprio dissenso rispetto alla scelta della IKSV, Esra Sarıgedik Öktem aveva dato le dimissioni da curatrice del Padiglione della Turchia alla 60ma Biennale di Venezia, che presenterà un’installazione dell’apprezzatissima artista Gülsün Karamustafa. A dimettersi furono anche altri tre membri del comitato consultivo. Quindi, la scorsa settimana, le dimissioni di Örer, in carica dal 2008, ufficialmente per «Continuare il suo lavoro in altri progetti», si leggeva nel comunicato ufficiale, nel quale si «Ringraziava caldamente» l’ex direttrice per il lavoro svolto.
Nata nel 1983 a Izmir, Güler ha già collaborato con la Biennale di Istanbul tra il 2007 e il 2014. Ha fatto parte del team fondatore del programma di arte contemporanea del Cappadox Festival e ne è stata curatrice associata tra il 2015 e il 2017. La sua ricerca si basa sulla messa in discussione delle possibilità e dei limiti della produzione artistica e culturale contemporanea. Il suo lavoro curatoriale comprende l’organizzazione di mostre e programmi in musei, centri d’arte, gallerie, spazi pubblici rurali e urbani e spazi non artistici.
Tra isuoi lavori più recenti: Beginning in the Middle, Artİstanbul Feshane (2023); They Were Just Constantly Flying In Circles, Çağla Köseoğulları, Sanatorium, Istanbul (2023); Sympathetic System, Karşı Sanat, Istanbul (2022); This Place, Yapı Kredi Culture and Arts (YKKS), Istanbul (2021-22); Coulisse: Hagop Ayvaz, A Chronicler of Theater, YKKS, Istanbul (2020-21); Meydan, Deniz Gül, YKKS, Istanbul (2020); Milat, Lale Müldür, YKKS, Istanbul (2020); On Celestial Bodies, Arter, Istanbul (2020-21); Rocks and Winds, Germs and Words, Kerem Ozan Bayraktar, Sanatorium, Istanbul (2019); Magnet and the Moon, Nilbar Güreş, Galerist, Istanbul (2019); Flesh and Bone, Bilsart and Operation Room, Istanbul (2019); Koloni, Kaos GL Derneği, Abud Efendi Konağı, İstanbul (2017); Ways Out from the World, Cappadox, Nevşehir (2017); Let Us Cultivate Our Garden, Cappadox, Nevşehir (2016) and Cappadocia Struck, Nevşehir (2015).
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