Il Cincinnati Art Museum ha (ri)trovato una nuova opera di Paul Cézanne e, come spesso capita, era sotto gli occhi di tutti, o quasi. Il dipinto, probabilmente un autoritratto del maestro post-impressionista francese, era infatti “nascosto” sotto un’altra sua opera, una natura morta con pane e uova del 1865. La scoperta è stata possibile grazie a una campagna di studi, condotti con moderne tecnologie di osservazione e diagnostica. Ma è realmente possibile parlare di una “nuova opera”? In effetti, il supporto è lo stesso, in condivisione, anzi, in compresenza e sarà impossibile “staccare” un’opera dall’altra. L’autoritratto rimarrà sempre visibile solo attraverso degli efficienti strumenti ottici ma in tempi di opere immateriali NFT pagate miliardi di dollari, rimane difficile definire dove inizi e finisca l’opera. A prescindere da queste considerazioni, rimane l’importanza della scoperta, in un percorso di conoscenza e studio di Paul Cézanne, traghettatore dell’arte tra Ottocento e Novecento, tra i capostipiti della contemporaneità.
Tutto è iniziato per caso, anzi con un presentimento, come ha spiegato Serena Urry, capo conservatrice del museo, che stava conducendo un’ispezione di routine sull’opera dell’amato Cézanne. Il dipinto presentava piccole crepe, cosa normale per un lavoro di 158 anni. Ma Urry ha notato che le crepe erano raggruppate in due aree piuttosto che distribuite uniformemente su tutta la tela. Rivelatrice anche la presenza di vernice bianca, che sembrava contrastare con la tavolozza della natura morta, realizzata durante il cosiddetto “periodo buio” del giovane pittore che, proprio intorno al 1863 doveva rimanere folgorato dalle opere di Edouard Manet. E così Urry ha deciso di far radiografare il dipinto e la sua “impressione” era giusta: le scansioni hanno rivelato un ritratto ben definito che giaceva sotto il pane e le uova. Considerando la posa, con il corpo girato rispetto a un punto di vista frontale, dovrebbe trattarsi di un autoritratto.
Se l’ipotesi fosse corretta, si tratterebbe una delle prime raffigurazioni di Cézanne, che nel 1865 anno in cui fu completata la natura morta era appena ventenne. A quel tempo, il pittore stava traducendo le influenze di un certo stile barocco spagnolo e del crudo realismo di Gustave Courbet. Avrebbe continuato a sviluppare il suo stile, più luminoso e moderno, in seguito.
La natura morta con pane e uova è stata acquisita dal Museo nel 1955, donata dalla grande filantropa e collezionista d’arte moderna di Cincinnati, Mary E. Johnston, ed è uno dei due dipinti di Cézanne nella collezione permanente del museo. «Siamo passati dall’avere due Cézanne a tre con questa scoperta», ha detto Urry.
Il ritratto è una «Enorme scoperta», ha affermato Peter Jonathan Bell, curatore di dipinti, sculture e disegni europei del museo. «Serena ha avuto un’ottima intuizione, che può provenire solo da una vasta esperienza con dipinti storici e da una profonda comprensione dei metodi di lavoro degli artisti del XIX secolo». Ma siamo solo agli inizi. Il Museo di Cincinnati attiverà una campagna di studi convolgendo esperti di Cézanne in tutto il mondo, per identificare con certezza il soggetto e intraprendere ulteriori analisi di immagini e tecniche per aiutarci a capire come sarebbe stato il ritratto e come è stato realizzato.
Negli ultimi anni, questo tipo di scoperte – opere nascoste da altre opere – è diventato molto comune. I ricercatori hanno rivelato pezzi precedentemente sconosciuti, ripensamenti che però sono a uno stato avanzato di preparazione, di artisti come Vincent van Gogh – un autoritratto con cappello nascosto dietro un ritratto di contadina – e Pablo Picasso.
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