Giovanni Fattori, Il popolo alle corse, 1895-1896 © Museo Giovanni Fattori
Una nuova possibilità di dialogo tra la dimensione pubblica museale e quella privata dell’evento fieristico, per una sinergia che metta al centro la fruibilità dell’arte. Da queste premesse si sviluppa “Nascita di una collezione”, mostra visitabile dal 20 al 22 maggio 2022, negli spazi del Real Collegio di Lucca, presentata dal Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno e da Lucca Art Fair che, dopo l’edizione 2021 digitale, si svolgerà in presenza proprio negli spazi del Real Collegio. L’esposizione rientra nell’ambito del più ampio piano di collaborazione previsto per Museum Partner, progetto volto alla valorizzazione delle collezioni d’arte dei musei civici toscani, ideato e promosso dall’Associazione Culturale Blob Art di Livorno e da TOE, promotrice della fiera.
La mostra farà infatti da cornice alla sezione “Spotlight” di Lucca Art Fair, dedicata alle gallerie specializzate sull’arte di metà ‘800 e inizio ‘900, con uno sguardo particolare rivolto alle prime creazioni dei Macchiaioli. «“Nascita di una collezione” si presenta dunque al grande pubblico in tutta la sua eccezionalità per raccontare la storia di una raccolta di eccellenza e della sua identità artistica, rafforzando il fruttuoso dialogo tra istituzioni pubbliche e private, fondamentali per una sana valorizzazione del nostro vasto patrimonio culturale», spiegano dall’organizzazione.
Da un lato, il patrimonio del museo Fattori, un tesoro di conoscenza e bellezza da diffondere, dall’altro, l’accento posto sulle pratiche e sulle storie del collezionismo, inteso come modalità di acquisizione e conservazione di un corpus coerente di opere. Dunque, ripercorrendo le vicende dell’acquisizione della collezione del museo livornese, istituito nel 1994, la mostra al Real Collegio di Lucca sarà composta da una selezione inedita di opere tra le più conosciute ma anche di quelle a lungo custodite lontano dai riflettori delle esposizioni ufficiali e permanenti del museo, principalmente per motivi conservativi. Il percorso espositivo sarà scandito da opere su carta su un arco temporale che dalla tumultuosa metà dell’Ottocento arriva agli anni ’30 di un Novecento che già guarda alla bella époque parigina. 22 disegni e stampe di Giovanni Fattori – figura chiave per l’arte Risorgimentale e Postunitaria, rivoluzionario caposcuola dei “pittori della macchia” – entreranno in dialogo con una serie di opere realizzate da artisti e allievi che ebbero modo di conoscere e frequentare lo stesso Fattori, come, tra gli altri, Silvestro Lega, Plinio Nomellini, Enrico Pollastrini, Guglielmo Micheli, Leonetto Cappiello, Odoardo Borrani, Moses Levi, Gastone Razzaguta.
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