Categorie: Attualità

Addio a Sabine Weiss, ultima rappresentante della fotografia umanista francese

di - 30 Dicembre 2021
Scomparsa nella sua casa di Parigi lo scorso 28 dicembre, Sabine Weiss (Saint-Gingolph, 1924) è stata l’ultima, grande rappresentante della fotografia umanista francese. Sopravvissuta a nomi come Robert Doisneau, Brassaï e Izis, la fotografa franco-svizzera ha reso eterna, con i suoi scatti, la vita quotidiana di Parigi: «Fotografo per conservare l’effimero», diceva, «Per fissare il caso, conservare in un’immagine ciò che scomparirà: gesti, atteggiamenti, oggetti che sono testimonianze del nostro passaggio».
Tra i suoi scatti più celebri, i ritratti di Benjamin Britten, Igor Stravinsky e Fernand Leger. Ma anche quelli dedicati ai bambini: «Quando fotografa i bambini, diventa bambina lei stessa. Non esistono assolutamente barriere tra lei, loro e la sua macchina fotografica», spiegava Hugh Weiss, artista e marito di Sabine. E poi ancora le fotografie di moda, i viaggi in giro per il mondo, i reportage dell’unica fotografa donna del dopoguerra ad aver esercitato questa professione così a lungo. Tra le i musei internazionali che custodiscono le sue opere, il Museum of Modern Art, il Metropolitan Museum of Art e il Centre Pompidou.
Il prossimo 11 marzo, sarà La Casa dei Tre Oci di Venezia a dedicarle il primo tributo internazionale, con una personale per la quale Sabine Weiss stessa aveva aperto i suoi archivi di Parigi. Il percorso espositivo, curato da Virginie Chardin, punterà i riflettori su oltre 200 opere e importanti documenti d’archivio, per «Testimoniare la carriera di questa straordinaria fotografa, unica donna a rappresentare la scuola umanista francese, oggi simbolo di coraggio e libertà per tutte le donne fotografe».
Uno dei nuclei principali della rassegna racconterà gli anni ’50 del Novecento, momento del riconoscimento internazionale della fotografa. Nel 1952, infatti, la sua carriera prese una svolta decisiva quando entrò nell’agenzia Rapho, su raccomandazione di Robert Doisneau. Dal 1953 in poi le sue fotografie furono pubblicate da grandi giornali internazionali come “Picture Post”, “Paris Match”, “Vogue”, “Le Ore”, “The New York Times”, “Life”, “Newsweek”. Nello stesso anno Weiss partecipò alla mostra “Post War European Photography” al MOMA – Museum of Modern Art di New York e nel 1954 l’Art Institute di Chicago le dedica un’importante personale. Nel 1955 tre dei suoi scatti sono scelti da Edward Steichen per la storica antologica “The Family of Man”, al MOMA di New York.

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30