Casa Museo Boschi Di Stefano
Il Comune di Milano rilancia la valorizzazione del proprio patrimonio culturale con una nuova serie di bandi e avvisi pubblici, puntando, in particolare, su una gestione condivisa degli spazi vuoti o sottoutilizzati. Tra gli immobili coinvolti, luoghi ricchi di storia e già al centro di una discussione sulla loro rifunzionalizzazione, come Casa Museo Boschi Di Stefano, Studio Museo Francesco Messina, l’ex Cinema Orchidea e Palazzo Dugnani. L’obiettivo è stimolare proposte capaci di restituire vitalità a questi spazi, riaprendoli alla fruizione pubblica e al tessuto creativo cittadino.
«Il numero di avvisi pubblici e l’attenzione con cui stiamo cercando, per ogni spazio, la soluzione più adatta, compatibile e sinergica rispetto alle collezioni che ospita, definisce con chiarezza il lavoro che stiamo portando avanti come assessorato alla Cultura per creare le condizioni di una gestione virtuosa del patrimonio culturale», ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. «Mentre i cantieri proseguono sotto la guida dell’area tecnica, il nostro lavoro non si arresta: ci stiamo muovendo in anticipo, attraverso un’intensa attività di ricognizione, analisi e progettazione, per farci trovare pronti alla riapertura di ogni spazio. Questo impegno prende forma concreta proprio nei bandi per la gestione degli spazi», ha continuato Sacchi.
Fino al 17 ottobre 2025 è aperto il bando – consultabile qui – per la valorizzazione di tre luoghi di proprietà comunale, rivolto a soggetti pubblici e privati, profit e non profit, attivi nel campo culturale. A ciascun sito corrisponde un progetto di rilancio pensato in relazione alla sua specifica identità.
Per il terzo piano di Casa Museo Boschi Di Stefano, il Comune cerca un soggetto non commerciale che possa dare forma a un’attività culturale coerente con lo spirito del luogo, rendendola accessibile al pubblico. La casa si trova in via Giorgio Jan 15, all’interno di un edificio progettato da Piero Portaluppi negli anni Trenta. Un tempo residenza della coppia di collezionisti Antonio Boschi, ingegnere, e Marieda Di Stefano, ceramista e artista, la casa custodisce una significativa collezione di circa duemila opere d’arte del Novecento italiano, donata al Comune di Milano nel 1974. Gli interventi previsti comprendono il restauro degli ambienti secondo i criteri originari dell’architetto Portaluppi, con l’intento di estendere l’esperienza museale in una dimensione più intima e relazionale.
Lo Studio Museo Francesco Messina, ospitato nell’ex chiesa barocca di San Sisto, nel centro storico della città, potrebbe invece trasformarsi in un laboratorio sulla scultura e sulle arti del Novecento. Il museo venne fondato nel 1974, quando lo stesso Francesco Messina ottenne dal Comune l’uso dello spazio per farne il proprio atelier, abitandolo e lavorandovi fino alla morte. In cambio, l’artista donò una parte significativa delle sue opere alla città. Oggi il museo conserva circa 80 sculture in bronzo, gesso e marmo, oltre a 26 pastelli, realizzati tra gli anni Venti e la fine degli anni Ottanta. Il bando prevede la riattivazione degli spazi al piano terra, in dialogo con le opere e la figura del maestro Messina, rendendo fruibili nuovi percorsi di visita e attività espositive.
Originariamente costruito sulle rovine di un palazzo rinascimentale che Gian Galeazzo Maria Sforza e Ludovico il Moro donarono a Lorenzo de’ Medici nel 1486 per i suoi soggiorni milanesi, l’edificio fu riconvertito a sala cinematografica nel secondo dopoguerra. E oggi l’ex Cinema Orchidea di via Terraggio potrà tornare a essere un polo di produzione culturale trasversale. Il Comune auspica una gestione polifunzionale e integrata che intrecci cinema, arti visive, musica, teatro, danza ed editoria, valorizzando al contempo il pregio architettonico del sito.
«L’avviso pubblico – ha spiegato Emmanuel Conte, assessore al Bilancio, Demanio e Piano straordinario Casa – dà corso alla delibera con cui in Giunta lo scorso 31 marzo abbiamo definito le linee di indirizzo per valorizzare spazi inutilizzati all’interno di alcuni immobili comunali. Un percorso per promuovere cultura e socialità attraverso il patrimonio della città. Più spazio pubblico accessibile significa più valore per tutti i cittadini».
I tre bandi fanno parte di un pacchetto più ampio che comprende dieci avvisi pubblici già pubblicati o in uscita nelle prossime settimane. Tra questi spicca quello per Palazzo Dugnani, edificio settecentesco con affreschi di Giovan Battista Tiepolo, chiuso da anni ma destinato a nuova vita. Il bando, in scadenza il 29 agosto, prevede un progetto di riconversione culturale — tra le ipotesi, un museo dei media o un polo scientifico in sinergia con il vicino Museo di Storia Naturale — con una concessione trentennale, un affitto base di oltre 1,6 milioni di euro annui e un piano di lavori da 20 milioni.
In arrivo anche gli avvisi per la concessione degli spazi in viale Campania, ex sede del Museo WOW del fumetto, chiuso lo scorso giugno, per alcune sale di Palazzo Morando e Palazzo Moriggia, per il bar del futuro Casva – Centro di Alti Studi sulle Arti Visive al QT8, per i coworking della Fabbrica del Vapore e per le sale del Teatro Ringhiera e dell’Out/Off.
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