Relazioni urbane e connessioni principali
pensare l’arte come infrastruttura narrativa e relazionale. Così prende forma Connessioni Urbane, concorso di idee promosso da Techbau S.p.A. e dalla GNAMC – Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Il bando, parte di un più ampio progetto di rigenerazione urbana firmato da MCA – Mario Cucinella Architects, invita giovani artisti, collettivi e professionisti a immaginare un intervento artistico capace di trasformare una parete muraria di 145 metri – oggi elemento di separazione tra il nuovo centro polifunzionale “Crocifisso” e i binari della stazione San Pietro – in una narrazione visiva collettiva, aperta al quartiere e al suo continuo fluire di vite e storie in varie direzioni.
La scadenza del bando Connessioni Urbane è fissata al 9 dicembre 2025 e il bando è consultabile sul sito della GNAMC, nella sezione Eventi e attività. Ai vincitori sarà riconosciuto un contributo di 5mila euro per progetto.
Il concorso si inserisce nel più vasto intervento di trasformazione urbana guidato da Techbau e progettato dallo studio MCA, che prevede la realizzazione di un edificio polifunzionale articolato su quattro piani fuori terra e tre interrati. Il complesso ospiterà oltre 400 camere in formula student/hotel, accompagnate da una gamma articolata di servizi accessibili alla comunità: ristoranti, palestra, centro congressi, supermercato, un parcheggio di scambio in connessione con la stazione ferroviaria e una nuova piazza pubblica con giardino attrezzato.
Concepito come un ecosistema urbano integrato, il progetto punta a ridefinire l’identità del quartiere attraverso la creazione di spazi di aggregazione, inclusione e benessere. L’attenzione alla sostenibilità sarà centrale: l’intervento include il rifacimento della viabilità, il potenziamento dei sottoservizi, l’installazione di impianti energetici ad alta efficienza e un dialogo costante con il verde urbano. Un esempio di architettura come infrastruttura sociale, che mira a rigenerare un’area per anni in stato di degrado, restituendole un ruolo attivo nella vita della città.
Fulcro del concorso Connessioni Urbane è un grande muro, lungo 145 metri e alto 10, che delimita la corte interna del nuovo complesso. L’obiettivo è di rovesciarne la funzione: da barriera visiva a superficie di connessione, capace di ospitare un intervento permanente che dialoghi con il contesto urbano, intrecciando arte, architettura e natura. Le proposte potranno coprire porzioni minime di 50 metri quadrati e potranno includere murales, installazioni, pannelli applicati, sculture o tecniche ibride, purché in grado di garantire resistenza nel tempo.
Il progetto si articola in diverse sezioni, ciascuna pensata per una specifica funzione dello spazio: dalla zona d’ingresso allo studentato, luogo d’accoglienza e transito, al fronte delle sale conferenze, più raccolto e riflessivo, fino all’area della scalinata monumentale, che invita a una maggiore dinamicità visiva e narrativa.
Il bando chiede di sviluppare una visione del luogo che tenga conto della stratificazione della città eterna. Il linguaggio dell’opera dovrà confrontarsi con la memoria monumentale della Capitale e con la vitalità del presente, rappresentata dalle potenzialità di coesistenza di uno studentato internazionale, di un nodo ferroviario trafficato e di una piazza pubblica. Al centro, il tema del movimento, materiale e simbolico, che unisce le traiettorie di chi vive, attraversa, studia e lavora in questo snodo urbano.
«Con entusiasmo la Gnamc partecipa alla riqualificazione di un’area urbana centrale e strategica mettendo al servizio della comunità la propria esperienza scientifica e organizzativa», ha dichiarato Renata Cristina Mazzantini, direttrice del museo di Roma. «Nella convinzione che l’arte debba tornare ad essere protagonista sulla scena urbana e che il coinvolgimento dei giovani sia fondamentale per rappresentare lo spirito del tempo. L’arte è lo specchio del tempo e la città, definita “cosa umana per eccellenza”, la manifesta pubblicamente nel suo continuo divenire ed evolversi».
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