Continua l’impegno delle istituzioni culturali italiane per supportare l’Ucraina. Dopo il programma di residenze artistiche, questa volta il MAXXI fa squadra con la Triennale di Milano, che aveva già promosso la piattaforma di discussione Planeta Ukrain, per la ricostruzione dei beni culturali distrutti o danneggiati a causa del conflitto con la Russia. Il primo passo sarà la visita di Alessandro Giuli e Stefano Boeri, presidenti rispettivamente della Fondazione MAXXI e della Triennale, a Odessa, il 6 e il 7 settembre, per avviare i colloqui con le autorità locali e per procedere alla ricognizione dei siti distrutti, a partire dalla Cattedrale della Trasfigurazione. Giuli e Boeri saranno accompagnati dalla Direttrice dell’Unesco per l’Ucraina, Chiara Dezzi Bardeschi, e dall’Ambasciatore d’Italia Pier Francesco Zazo.
L’iniziativa è stata presentata nella mattinata del 31 agosto dal ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ai suoi colleghi della Unione Europea e al ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba, durante il vertice europeo di Toledo. A Odessa sarà presente anche il nuovo Inviato Speciale del ministro per la ricostruzione dell’Ucraina, Davide La Cecilia.
La Cattedrale ortodossa fu duramente colpita la notte tra il 22 e il 23 luglio, nel corso di un massiccio attacco missilistico dell’esercito russo contro la città portuale ucraina, il cui centro storico, a gennaio 2023 era entrato a far parte della lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. La costruzione dell’edificio risale al 1794 ma quella che sarebbe diventata la più grande cattedrale della Nuova Russia sarebbe stata completata solo nel 1808. La cattedrale era un edificio in stile neoclassico con un interno riccamente decorato con marmi policromi. Tra il 1825 e il 1837 fu realizzato, su disegno dell’architetto italiano Francesco Frapolli, il campanile. Demolita dalle autorità sovietiche nel 1936, fu ricostruita tra il 1999 ed il 2003.
La visita si colloca nel contesto dell’iniziativa della Triennale e del MAXXI, sostenuta da Presidenza del Consiglio, MAECI e Ministero della Cultura, per realizzare un Laboratorio sulla Ricostruzione dell’Ucraina. Sulla scorta dell’impegno dell’Italia nella protezione e nella salvaguardia del patrimonio culturale mondiale, il progetto mira a raccogliere istituzioni culturali italiane e internazionali, studi di architettura e ingegneristica, aziende e soggetti economici, sul tema della rigenerazione urbanistica e architettonica delle città e del patrimonio culturale dell’Ucraina. L’obiettivo è dare vita a un hub europeo per la ricostruzione, con particolare attenzione alle infrastrutture sociali come le scuole e le istituzioni culturali. Il Ministero degli Esteri insieme a MAXXI e Triennale organizzerà il 31 ottobre 2023 a Milano un evento per presentare il progetto di Laboratorio, con la partecipazione del governo ucraino e dei soggetti culturali ed economici interessati.
«Andiamo a Odessa con l’idea di mettere a disposizione la nostra capacità per ricostruire diversi beni architettonici colpiti dalla guerra», ha dichiarato l’architetto Stefano Boeri, spiegando che «Sarà una prima missione di ricognizione, cominceremo subito con un sopralluogo nella cattedrale, abbiamo attivato la Società Italiana del Restauro Architettonico. Ricostruire l’architettura di Odessa per iniziare a ricostruire la normalità in una nazione che merita la pace».
L’iniziativa potrebbe essere propedeutica all’assunzione da parte dell’Italia del patronato per la ricostruzione di Odessa, città storicamente legata all’Italia. Nel Duecento, sul territorio della città odierna fu ubicato l’ancoraggio delle navi della Repubblica di Genova, città con la quale Odessa è attualmente gemellata, insieme a Venezia. Inoltre, nell’800, l’architetto italiano Francesco Boffo fu capo architetto del comune per oltre 40 anni, contribuendo alla trasformazione di Odessa secondo il gusto dell’architettura neoclassica e neorinascimentale italiana. La sua opera più famosa è la Scalinata Potëmkin, la porta di accesso alla città dal mare.
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