Alla Biennale dei grandi numeri (non solo in termini di paesi espositori, ma anche di pubblico e stampa presenti nei giorni dell’inaugurazione), Venezia ha fatto da protagonista. La città, nella più grande esposizione mondiale dell’arte, riflette se stessa. In diversi padiglioni la ritroviamo interpretata, immaginata e ripresa. E’ questo il caso della Spagna che la vede fragile e incombente nell’opera di Javier Pérez, di Hong Kong che ci propone di scorgerla dai tavolini di un bar interattivo chiamato “Magic at Street Level / Magia di Strada, di Singapore che ci ripropone le calli veneziane riprese in tempo reale da una telecamera… Anche l’Australia rientra nel gruppo, nel video art di Lyndal Jones “Deep Water / Aqua Profunda” alle immagini del porto di Sidney si giustappongono quelle di Venezia, producendo un effetto perturbante nello spettatore che non riesce a distinguerle.
Lyndal Jones ha creato un’installazione video pensata su misura per il padiglione Australia trasformandolo in un “luogo dell’esperienza”: chi vi entra infatti è costretto ad abbandonare gli assi cartesiani della ragione, con cui si pensa abitualmente nel mondo occidentale, per lasciarsi trasportare da “un’esperienza” che vuole, in primo luogo, coinvolgere i nostri sensi e la nostra emotività.
L’acqua è per la Jones un fluido unificante, che sia dei canali di Venezia, del porto di Sidney o della piscina di Melbourne in cui si trova l’iscrizione bilingue (in inglese e latino) da cui l’artista ha tratto il titolo della sua opera.
Immerso in acqua profonda il nostro corpo cambia, diventa più leggero e percepisce il mondo in modo diverso. Per chi galleggia diventa evidente lo iato tra superficie e profondità, tra dentro e fuori, esterno e interno, dicotomie che l’artista ha mescolato nello spazio del padiglione. Il video al piano superiore, in cui lo spettatore assiste alla riproduzione di un’esperienza “interna” e intima (su uno schermo dalle dimensioni quasi televisive viene messa a nudo l’emotività angosciata di una donna), continua in qualche modo anche al piano inferiore, in cui si riproduce invece un’esperienza “esterna”.
In “Aqua profunda” si affonda e si riemerge e se per un istante si galleggia, allora si scorge chiaramente quella linea ideale che taglia il corpo a metà, è quello il punto dove dentro e fuori s’incontrano, dove l’emotività e i sensi possono esprimersi allo stesso tempo e nello stesso spazio.
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Mara Sartore
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Complimenti a Lyndal Jones per la sua "Acqua profonda". Le immagini acquatiche e i rumori di Sidney e Venezia. L'acqua fluido unificante dei canali di Venezia, del porto di Sidney e della piscina di Melbourne, mette in evidenza l'universalità dello spirito, l'universalità dei popoli,l'universalità dell'arte. Ho vissuto, per un certo periodo, in tutte e tre le città , ho vissuto la loro frenetica vita, il loro pulsare e comprendo la grandiosità del pensiero di Lyndal Jones.
Maria, se hai vissuto in tutte e tre le città sei proprio fortunata. Pensa che io col mio viaggiare tra universi devo ancora avere il piacere di una esperienza come la tua...ma rimedierò col teletrasporto prestatomi da Kirk (sempre se mi allega anche Scott per farlo funzionare!!). Se tu che hai relazionato con queste città trovi l'opera dell'artista così referenziale, allora significa che ha colpito nel segno. Nano Nano
Caro Mork sento che anche tu ami viaggiare, conoscere nuovi posti, nuove usanze. Nei periodi che ho vissuto in Australia ho fatto esperienze nuove, ho conosciuto persone di tutto il mondo, ho vissuto la vita vorticosa di Sidney e Melbourne, ho imparato a comprendere e a rispettare le varie culture e usanze. La mente si apre e l'amore verso i nostri simili diventa sempre più grande. Grazie Mork per la tua risposta, spero risentirti. Ciao Maria