Un orsetto con il tu-tù e il cappio al collo si culla su una sedia a dondolo e un bambolotto nudo ha le orbite ribaltate. Giulivi dinosauri in miniatura fanno gli onori di casa nel tinello delle fate, minuscole valigette sono pronte per partire chissà dove . Dentro a teche trasparenti, incollati e definitivamente disposti in tableau-morts, accatastati in mucchi come dopo uno sterminio oppure sacralizzati per diventare ex voto contemporanei, una moltitudine spropositata di pupazzi, macchinine, mobilini, vestititi e animaletti si dispone nella creazione di una sorta di dimesso e struggente museo delle minute meraviglie infantili. Ma se è vero che le fantasticherie e le felicità dell’infanzia hanno il potere di rianimare l’inorganica inerzia del giocattolo, è possibile, all’inverso, che la tragica coscienza adulta
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patrizia silingardi
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