12 dicembre 2002

fino al 14.XII.2002 Se Lilliput… – Stefania Balestri Bologna, Interno&dumdum

 
Intimità raccontate attraverso un delirante e arzigogolato cosmorama di giocattoli incollati dentro a scatole trasparenti. Inquietudini di una bambina-artista...

di

Un orsetto con il tu-tù e il cappio al collo si culla su una sedia a dondolo e un bambolotto nudo ha le orbite ribaltate. Giulivi dinosauri in miniatura fanno gli onori di casa nel tinello delle fate, minuscole valigette sono pronte per partire chissà dove . Dentro a teche trasparenti, incollati e definitivamente disposti in tableau-morts, accatastati in mucchi come dopo uno sterminio oppure sacralizzati per diventare ex voto contemporanei, una moltitudine spropositata di pupazzi, macchinine, mobilini, vestititi e animaletti si dispone nella creazione di una sorta di dimesso e struggente museo delle minute meraviglie infantili. Ma se è vero che le fantasticherie e le felicità dell’infanzia hanno il potere di rianimare l’inorganica inerzia del giocattolo, è possibile, all’inverso, che la tragica coscienza adulta Stefania Balestri ne enfatizzi le valenze oscure e feticiste. Questa è forse l’indole dell’opera di Stefania Balestri. Come un attento rigattiere collezionista, propone un rutilante e colorato carosello di favolosi giocattoli anni ’60 / ’70, che, dimessa la loro funzione, sono diventati i suoi perversi feticci con i quali simulare il senso di disordine, di mancanza e d’inquietudine. Migliaia di tenere e sinistre miniature diventano protagoniste e metafore di svariati microdrammi casalinghi in cui, in barba al decorso temporale della dimenticanza, è possibile ravvisare le medesime suggestioni emotive di quando si era bambini (soprattutto per la spontanea empatia-simpatia che si crea con tutti questi piccoli amici di vecchia data). Parallelamente, di questi immobili e attoniti teatrini carnevaleschi, Stefania Balestri fornisce un’evanescente “documentazione macrofotografica” provvista di base specchiante, nella quale i piccolissimi gesti dei nostri “protagonisti” (orsetti, cagnolini…) diventano nostalgiche rivelazioni di uno strano malessere-tenerezza che da tempo non si provava.

articoli correlati
L’essenza dello sguardo
La casa delle Fate

patrizia silingardi
mostra vista il 7 dicembre 2002


Se Lilliput… ‘Stefania Balestri’
A cura di Colomba D’Apolito
Bologna, Interno&dumdum, via S. Maria Maggiore 4 (adiacenze Via Marconi – Centro)
Periodo: 29 novembre – 14 dicembre 2002
Orari: 18 – 20 (9 – 14 dicembre su appuntamento)
Ingresso gratuito
Info: Interno&dumdum, tel. 051 251557 – 338 9583766, internoedumdum@libero.it


[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui