La versatilità di Gianluigi Toccafondo, attestata dai molteplici ambiti in cui diffonde la sua creatività (spot pubblicitari, sigle per la televisione e per la Mostra del Cinema di Venezia del 1999, disegni d’autore per case editrici e riviste, realizzazione di cortometraggi e film) questa volta è raccontata attraverso alcuni lavori riferiti alla programmazione teatrale ed alcuni degli ultimi cicli realizzati.
Sulla parete adiacente l’ingresso sono collocate le immagini create per lo spettacolo Iliade con la regia di Alessandro Baricco, proposto in anteprima a Romaeuropa Festival 2004. Di fronte l’orizzonte spazia dai disegni creati per la promozione dei Teatri di Modena (Storchi e Delle Passioni) ai lavori realizzati per la stagione 2001 e 2002 del Teatro di Sant’Arcangelo di Romagna.
Nell’ambiente conclusivo, superate le prime stanze, sono proiettate sequenze di cortometraggi, familiari in quanto perlopiù legati al mondo pubblicitario. Animazioni che permettono immediatamente di identificare l’attività dell’artista e riconoscerne le originali produzioni, caratteristiche per il loro aspetto ibrido e vitale, come in perenne mutamento.
Non esiste margine fra pittura, illustrazione, video: ogni immagine racconta un brano di storia e si rivela sia come racconto autonomo che in connessione agli altri, parte di un nuovo percorso. Ogni opera trae vita da una foto, una fotocopia, un giornale, su cui Toccafondo interviene con ritagli, per evidenziare o occludere, con fluidi colori acrilici, per esasperare o mascherare, e, in ultimo, con segni di grafite e scritte. Si pensa all’ultimo Mario Schifano, o ai cartelloni strappati di Mimmo Rotella su cui è impressa una nuova rappresentazione.
Toccafondo non si pone limiti di medium, formato e campo d’indagine. La sua è pittura in movimento, dice perché è lavorando per fotogrammi, in sinergia con musica, teatro e cinema, che si realizza una viva narrazione.
Si incontrano figure note o icone alterate, scaturite da immagini comuni stracciate, incollate, manipolate e collocate in situazioni differenti. Personaggi trasfigurati attraverso pennellate ampie e segni veloci, poi risorti in nuove scenografie mediante decisi gesti grafici sovrapposti a macchie dilatate di colore.
Tra le immagini relative all’Iliade si riconoscono dei e creature mitiche tratteggiate su pagine scritte del testo di Omero, identificate col loro nome. Volti appesantiti da esagerati copricapi o da maschere che, come schermi variopinti, creano le quinte della scena. Agili personaggi camuffati emergono inaspettatamente dal foglio abitato, nonostante gli strati sovrapposti di materia, e paiono diffondersi in quello successivo. Verso nuove metamorfosi.
federica bianconi
mostra vista il 23 novembre 2004
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