Brutti e Cattivi
Pop corn regolare e coca piccola. Sorridendo la cassiera mi dice che mi fa un menù con la coca grande così risparmio! Io che questa storia dei menù mi sta sulle palle insisto che mi va bene quello che ho chiesto. Sorridendo meno la cassiera mi accontenta, ma è come se le avessi rovinato la giornata! La scelta del film era ricaduta su Brutti e Cattivi. Un po’ perché Blade Runner era già cominciato. Un po’ perché i soprannomi dei personaggi meritavano! Il nano chiamato Plissé su tutti. E poi Santamaria era quello di Jeeg Robot e che ne sai ci azzecca un’altra volta! La storia, già ampiamente rimbalzata nelle varie comparsate presentative più o meno televisive, doveva raccontare di uno senza gambe detto il Papero, che insieme a sua moglie senza braccia detta la Ballerina organizzano una rapina in banca. Ad aiutarli troviamo un tossico detto Merda e il mitico nano chiamato Plissé. Il gruppo è ben assortito ed io sto lì bello seduto ad aspettarmi una mezza commedia più o meno divertente! E invece no! Mi trovo invischiato in un film che è tutta un’altra cosa e che non risponde a nessun genere preciso. Dentro ci trovo la qualsiasi. Un po’ di commedia nera, all’italiana s’intende. Tanto Tarantino. Qualche pezzo alla Frank Capra. L’action movie all’americana e pure un pizzico di musical e anche qualche visione alla Terry Gilliam! Che a dirla così sembra difficile da tenere. Invece spacca! Cosimo Gomez riesce a connettere senza danni i vari elementi visivi del film, sostenendolo con maestria, quelle poche volte in cui la sceneggiatura di Luca Infascelli sembra smarrire il passo. Rimango piacevolmente inchiodato alla visione e, a volte, mi viene voglia di alzarmi in piedi a tirare l’applauso. Giuro ci sono un paio di sequenze da storia del cinema. Pregevoli! Una è la fine del nano sullo skate. L’altra e la sequenza dell’incontro tra Santamaria e la prostituta africana. Da rivedere entrambe per coglierne il retrogusto. Brutti e Cattivi dimostra, senza ombra di dubbio, che sappiamo fare un cinema importante. Sappiamo prenderci i nostri rischi e sappiamo insegnare qualcosa a tutti! Per ora, vi consiglio di non perderlo, e già che ci sono ribellatevi anche voi ai menù che sono un affare, ma che ti danno quello che non vuoi! Alla prossima.
UG
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